Slittano al 31 maggio i termini per il pagamento dei CIMP e del COSAP

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 aprile 2002 06:26
Slittano al 31 maggio i termini per il pagamento dei CIMP e del COSAP

Slittano al prossimo 31 maggio i termini di pagamento del Canone per gli Impianti Pubblicitari (CIMP) e per il Canone del Suolo Pubblico (COSAP), anche per la tipologia dei passi carrabili. La decisione della Direzione entrate arriva dopo che il Consiglio Comunale ha preso atto del provvedimento legislativo del 16 aprile con il quale sono state escluse dal pagamento del CIMP le insegne che hanno una superficie complessiva inferiore a 5 mq.. Prima della scadenza del 31 maggio, come di consueto, la Direzione Entrate provvederà all'invio dei bollettini di versamento agli interessati.
«Approvando, ieri sera, la delibera, che ha prorogato al 31 maggio i termini per il versamento del canone per la concessione del suolo pubblico, la Cosap, e del canone per gli impianti pubblicitari, il Cimp, l'amministrazione ha tra l'altro inteso adeguarsi tempestivamente alle nuove norme sulle insegne pubblicitarie volute dal governo ed approvate il 16 aprile scorso dal Parlamento».

E' quanto ha dichiarato Antongiulio Barbaro, consigliere DS e membro della commissione bilancio di Palazzo Vecchio. «Norme - ha ricordato Barbaro - che prevedono l'esenzione totale del tributo per le insegne delle attività commerciali e di produzione di beni o servizi che contraddistinguono la sede ove si svolge l'attività cui si riferiscono, fino ad una superficie complessiva pari a 5 metri quadrati. Questa indubbia facilitazione per gli esercizi aventi insegne di più modeste dimensioni non ha nulla a che vedere con la "sicurezza" dei cittadini, come sostenuto da qualche esponente dell'opposizione di destra in Consiglio: altrimenti le nuove norme avrebbero dovuto premiare le insegne di maggiore estensione, anziché quelle inferiori a 5 metri quadrati».

«Si tratta invece - ha proseguito il consigliere diessino - di un'evidente facilitazione a favore di una specifica categoria, i commercianti, che peraltro verrà pagata da tutti i cittadini, ed in particolare dai "soliti noti", ovvero i lavoratori dipendenti. Il decreto prevede che il minor gettito per i Comuni derivante dall'applicazione di tale esenzione sarà interamente rimborsato dallo Stato, evidentemente utilizzando le risorse derivanti dalla fiscalità generale. Purtroppo il Governo per il rimborso del minor gettito del Cimp ha messo a disposizione dei Comuni, per il 2002, la ridicola cifra di 5 milioni di euro.

Il solo Comune di Firenze prevede una minore entrata pari a 3 milioni di euro: è evidente che se il Governo, con il previsto decreto di attuazione del Ministro dell'Economia, non provvede rapidamente aggiungendo altre risorse l'effetto di tale esenzione sarà quello di mettere ulteriormente in difficoltà i bilanci comunali, già vessati dalle assurde norme relative al patto di stabilità 2002 e dalle progressive riduzioni dei trasferimenti erariali contenute nella Finanziaria. Tale esenzione rischia perciò di contribuire al taglio dei servizi ai cittadini erogati dai Comuni, con buona pace peraltro del federalismo fiscale stabilito nel nuovo titolo quinto della Costituzione».

«Per questi motivi abbiamo presentato e approvato ieri sera - ha concluso Barbaro - anche un ordine del giorno con cui il Consiglio comunale sollecita il Governo affinché adotti in tempi stretti il decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze con cui restituire integralmente ai Comuni le minori entrate dovute all'esenzione del canone sull'installazione degli impianti pubblicitari».

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