Per combattere il doping i medici del calcio propongono un drastico giro di vite

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 aprile 2002 13:09
Per combattere il doping i medici del calcio propongono un drastico giro di vite

Se il mondo del calcio intende davvero combattere il doping è necessario un giro di vite drastico. Occorre non solo intensificare sugli atleti i controlli a sorpresa prima e dopo le gare, ma anche rendere obbligatorie le analisi incrociate sangue-urina.
E’ quanto propone l’Associazione dei Medici del Calcio (LAMICA) il cui consiglio direttivo si è riunito oggi a Firenze. Tre gli obiettivi: 1) mettere fine, una volta per tutte, alle polemiche e ai sospetti che periodicamente travolgono il settore; 2) garantire la salute dei calciatori; 3) assicurare la piena regolarità dei campionati.
“Noi medici”, ricorda il professor Enrico Castellacci, presidente della LAMICA, “siamo da sempre in prima linea nella lotta al doping.

Negli ultimi due anni è stato fatto molto nel campo della prevenzione e della consapevolezza, in particolare grazie al Codice di Comportamento che ha coinvolto tutte le componenti del mondo calcistico: calciatori, medici, allenatori e preparatori atletici. Adesso si tratta di aggiornare i mezzi per proseguire la battaglia. Invocando maggiore repressione e severità ci muoviamo in questa direzione”.
La proposta dei Medici del Calcio si basa sulla constatazione che in Italia i controlli antidoping sono numerosi, ma anche facilmente aggirabili.

Quasi tutti programmati, lasciano infatti poco spazio alla sorpresa. In occasione delle gare di serie A e B, Coppa Italia e in alcune di serie C, si sorteggiano per ogni squadra due atleti da sottoporre ai test. Una procedura in vigore da anni in omaggio al principio di salvaguardare regolarità delle gare e par condicio dei partecipanti.
“I Medici del Calcio”, sostiene Castellacci, “sono tuttavia convinti che la lotta al doping debba essere concepita anche come tutela della salute degli sportivi e quindi estesa, con decisione, al di fuori delle gare”.
Da qui le proposte della LAMICA: 1) Notevole aumento in tutti i campionati dei controlli a sorpresa (ora effettuati in casi sporadici) estesi obbligatoriamente sia alle urine, che al sangue.

2) Questi controlli devono comunque restare di competenza della FIGC. 3)Riduzione conseguente dei controlli programmati, cioè quelli dopo le gare, introducendo anche in questo caso meccanismi di sorpresa.
Questo meccanismo comporta notevoli vantaggi. Innanzitutto, l’imprevedibilità dei controlli rende inefficaci eventuali “calcoli” farmacologici. L’analisi contemporanea di sangue e urine offre peraltro uno screening più completo, permettendo di indagare anche su parametri oggi non rilevati.

Tutto ciò a costo zero. Basterà ridurre i controlli programmati.
Rendendo pubblica la proposta, la LAMICA si dichiara sicura sarà accettata da tutte le componenti del calcio. Generali le conseguenze benefiche: i calciatori vedranno maggiormente tutelata la propria salute; la FIGC introdurrà un sistema al passo con i tempi; le società potranno apprezzare ancora di più la difesa della regolarità dei risultati sportivi.

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