Lunedì 22 aprile, ore 17.30, al Teatro della Pergola la presentazione della Rivista «Drammaturgia» n. 9

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 aprile 2002 08:28
Lunedì 22 aprile, ore 17.30, al Teatro della Pergola la presentazione della Rivista «Drammaturgia» n. 9

Il numero 9 di «Drammaturgia» (Salerno Editrice) è interamente dedicato a Samuel Beckett, in particolare alle più memorabili messe in scena delle sue opere. Beckett in scena è il titolo di questa monografia. Stanley E. Gontarski, regista e autore di numerosi studi sulla drammaturgia del grande irlandese, docente alla Florida State University, editore del prestigioso «Journal of Beckett Studies», e Annamaria Cascetta, docente all'Università Cattolica di Milano e autrice del fondamentale Il tragico e l'umorismo.

Studio sulla drammaturgia di Samuel Beckett (Firenze, Le Lettere, 2000), sono i curatori. Accanto a loro illustri critici e studiosi tra cui James Knowlson, autore di una fortunata biografia recentemente tradotta da Einaudi.
Come ha ben spiegato Gontarski nel suo saggio d'apertura, "Waiting for the show", soprattutto a partire dalla fine degli anni Sessanta, la scrittura di Beckett si è lasciata guidare dall'esperienza scenica. Ogni incontro dello scrittore, diventato regista dei suoi testi, con il "corpo" del teatro ha generato modificazioni nel tessuto dei testi.

Così è successo per le regie realizzate da Beckett a Berlino (Finale di partita, 1967; Ultimo nastro di Krapp, 1969) Sulla reinvenzione dei suoi testi a partire dall'esperienza scenica si sofferma anche David Bradby (docente all'Università di Reading) studiando un altro allestimento berlinese, Aspettando Godot, del 1975.
Altri memorabili spettacoli sono analizzati nel volume. Ruby Cohn (Università della California) ricostruisce l’interpretazione, venata da un sorprendente ottimismo femminile, di Giorni felici ad opera di Madeleine Renaud nella regia parigina orchestrata da Roger Blin a partire dal 1963; Enoch Brater (Università del Michigan) coglie nello sguardo e nel corpo dell'attrice Billie Whitelaw un decisivo contributo alla creatività in Not I; Annamaria Cascetta e Laura Peja narrano delle attrici italiane impegnate nella parte di Winnie (Laura Adani, Giulia Lazzarini, Gabriella Bartolomei).

Su altri filtri rivelatori – attori, registi, spettacoli di epoche diverse - si soffermano Georges Banu (Università di Parigi III), Margherita Giulietti (Università di Verona), Antonia Rodríguez-Gago (Università Autonoma di Madrid), Davide Pernicano e il fiorentino Luca Scarlini.

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