La Toscana protagonista al Vinitaly di Verona

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 aprile 2002 13:21
La Toscana protagonista al Vinitaly di Verona

FIRENZE- Solo le mostre di Bordeaux e di Dusseldorf possono tenerle testa per giro di affari, stand, presenze. Il Vinitaly di Verona è ormai da anni un appuntamento mondiale per la promozione dei vini e dei distillati di qualità, una manifestazione di assoluto prestigio per tutte le aziende che vogliono proporre all'attenzione degli operatori economici e degli intenditori il meglio delle loro produzioni. E alla trentaseiesima edizione, che si apre in questi giorni a Veronafiere (11-15 aprile), la Toscana si presenta come una regione protagonista, forte di una presenza straordinaria per qualità e numeri - un espositore su otto sarà della nostra regione - ma di assoluto rilievo anche per le iniziative e i progetti che saranno portati suil palcoscenico di questa manifestazione mondiale.

"Vinitaly continua a crescere per spazi espositivi, numero di espositori, paesi partecipanti, ma la Toscana continua a rimanerne il punto di riferimento obbligato. Anche quest'anno, ne sono sicuro, questo splendido giro del mondo del vino di qualità avrà nel padiglione della nostra regione la tappa più ambita ed affollata - spiega l'assessore all'agricoltura della Regione Toscana, Tito Barbini - E la nostra forza, è bene sottolinearlo sempre, non saranno solo i numeri, ma la qualità, quella qualità che è il frutto di una tradizione attentamente coniugata con un'innovazione attenta e rispettosa, quella stessa qualità che si intreccia indissolubilmente ai nostri vigneti, alle nostre cantine, alle nostre città del vino.

Le nostre produzioni non sono solo delle semplici bottiglie etichettate con un luogo di origine toscano, ma molto di più, un prodotto con una storia da raccontare, una cultura da esprimere, un paesaggio da immaginarsi o rivivere. E' per questo che i nostri vini sono sempre più ricercati, apprezzati, acquistati da operatori e intenditori di tutto il mondo. Ed è per questo che in un'edizione di Vinitaly che si caratterizza molto per l'attenzione all'enoturismo, la Toscana si trova particolarmente sotto i riflettori".



I numeri di Vinitaly
L'anno scorso gli espositori di Vinitaly furono 3.566, provienienti da 26 nazioni, i visitatori oltre 140 mila, di cui quasi 20 mila non italiani, provenienti da ben 86 nazioni. Numeri imponenti, che quest'anno dovrebbero essere ulteriormente superati. Per questa edizione sono circa 4 mila gli espositori, in particolare con un aumento di circa il 10 per cento delle presenze straniere. Una domanda di partecipazione a cui Veronafiere ha risposto con la realizzazione di un nuovo padiglione mobile di circa 9.600 metri quadrati.

Gli spazi espositivi netti ammontano complessivamente a 60 mila metri quadrati.

La Toscana a Vinitaly
Al Salone di Verona la Toscana sarà presente con 500 espositori - di cui circa 200 organizzati con propri stand - riuniti in un padiglione di ben 6.500 mila metri quadrati, più del 10 per cento dello spazio espositivo complessivo. Tutto questo sarà promosso e valorizzato attraverso un impegnativo programma di iniziative organizzato dalla Regione Toscana e da Apet (Agenzia per la promozione economica della Toscana), che hanno curato anche l'allestimento di un apposito spazio istituzionale dove, oltre all'esposizione di vini Doc, Docg e Igt, si alterneranno, in due sale separate, degustazioni guidate e libere.

Quindici le degustazioni in calendario delle migliori produzioni vinicole, con circa 150 vini appositamente selezionati dall'Enoteca Italiana di Siena per gli appuntamenti curati dall'Apet (oltre 220 vini che hanno superato la selezione saranno presenti nell'area Wine Bar, riservata alle degustazioni permanenti del padiglione toscano). Quattro degustazioni saranno dedicate alle Doc, cinque alle Docg, 3 alle Igt. "Saranno tutte occasioni preziose per far conoscere il meglio del "made in Tuscany" anche a giornalisti specializzati e a operatori di paesi di grande interesse per l'export toscano - spiega il direttore di Apet, Mauro Ginanneschi - E penso soprattutto alla forte presenza di operatori americani e asiatici, ovvero di aree verso le quali l'Agenzia, così come prevede il Piano promozionale 2002 della Regione, guarda con particolare attenzione, con specifici interventi in programma".
Particolare attenzione sarà riservata ai nuovi professionisti, con degustazioni riservate ai vini realizzati da enologi toscani di età inferiore ai 40 anni, testimonianza concreta di un un importante ricambio generazionale nel settore: non è un caso che i premi di primo insediamento assegnati dalla Regione Toscana ai giovani imprenditori agricoli abbia visto una massiccia presenza proprio della viticoltura.

Accanto alle degustazioni non mancheranno altri appuntamenti di rilievo, come la presentazione di una collezione unica al mondo di 13 mila bottiglie di Chianti Classico (la più vecchia è una del 1882 di Badia a Passignano), raccolte grazie alla passione di un dentista e di un odontotecnico toscani, Roberto Scarselli e Gianfranco Bruni. Tra gli appuntamenti a cui parteciperà l'assessore Barbini la presentazione dell'edizione inglese dell'"Atlante delle Strade del Vino", curata dal giornalista americano Burton Anderson, un incontro sui vini della Maremma e un'iniziativa sui vini delle piccole isole del Mediterraneo, una realtà che vede la Regione particolarmente impegnata sul fronte del sostegno a produzione piccole ma di grande pregio e di straordinario rilievo anche dal punto di vista della tutela ambientale e paesaggistica.

Il turismo del vino
E' questo il tema che rappresenta un po' la grande novità di questa trentasiesima edizione di Vinitaly, al cui interno, per la prima volta, troverà posto anche VINtour, il Salone del Turismo del Vino, che consentirà un contatto e un confronto più stretto tra gli operatori turistici e i produttori interessati ad ampliare e qualificare le proprie attività di accoglienza e di vendita.

Si tratta di una risposta ad un movimento turistico sempre più importante, che impone alla Toscana un ruolo di protagonista assoluta, con un richiamo che esercita a livello mondiale, fatto di produzioni di qualità strettamente intrecciate alle sue 14 Strade del Vino, alle sue cantine, alle sue fattorie, alle sue sagre e feste. All'interno di VINtour la Toscana sarà presente con uno stand dedicato alla promozione turistica della regione con particolare riferimento alle Strade del vino e alle produzioni tipiche.



Vino e non solo
A Verona uno spazio importante lo avrà anche l'olio, con il "Sol", il Salone internazionale dell'olio d'oliva vergine ed extravergine che quest'anno taglia il traguardo dell'ottava edizione. Anche qui la Toscana sarà protagonista, con ben 92 oli presenti: a selezionarli, per la prima volta, è stata la Regione Toscana sulla base di un apposito bando. I prodotti selezionati, che saranno oggetto anche di una pubblicazione di Apet, potranno partecipare anche a prossime iniziative promozionali organizzate da Regione ed Agenzia.

E' Giuseppe Bigazzi, noto conduttore televisivo, esperto di vini e prodotti agroalimentari toscani e attualmente presidente della "Strada del vino Terre di Arezzo", il “benemerito della viticoltura” per la Toscana che sarà premiato nell’ambito dell'edizione 2002 di Vinitaly, il grande salone internazionale del vino di qualità ospitato da Verona.

Secondo consuetudine, il suo nome è stato segnalato dall’assessore regionale all’agricoltura, Tito Barbini. Bigazzi - che è impegnato in un ampio programma di promozione della viticoltura aretina e toscana - riceverà la tradizionale medaglia del Cangrande che la manifestazione di Verona ogni anno consegna ai "benemeriti", alla presenza delle autorità italiane e straniere.

L'esperienza delle Strade del vino della Toscana varca l'oceano e diventa il punto di riferimento per un'iniziativa di grande rilievo, la realizzazione della Strada del vino delle Ande, che nascerà al confine tra Cile e Argentina, interessando la regione cilena di Valparaiso e la provincia argentina di Mendoza.

E' questo uno dei progetti che saranno presentati nel corso di Vinitaly, presente l'assessore all'agricoltura Tito Barbini, in occasione di uno specifico incontro, a cui farà seguito una degustazione di vini cileni. "E' un fatto di grande significato che l'esperienza delle nostre 14 Strade del vino possa diventare oggetto di un accordo di cooperazione internazionale - spiega Barbini - E' la dimostrazione dei risultati che abbiamo raggiunto e consolidato in questi anni, forti sicuramente della straordinaria eredità delle nostre tradizioni rurali, ma anche della capacità di far interagire positivamente le nostre produzioni di qualità con il turismo enogastronomico, il turismo verde e l'agriturismo".
Il rapporto di partenariato per la realizzazione della Strada delle Ande - a cui collaboreranno anche le province di Grosseto e Siena - fa parte di un più ampio rapporto di collaborazione che la Regione Toscana e la regione cilena di Valparaiso hanno avviato con un accordo di programma firmato nel 1999.

Un mese fa una delegazione del paese sudamericano si è incontrata a Firenze con l'assessore Barbini e con il direttore dell'Agenzia per la promozione economica della Toscana Mauro Ginanneschi. La collaborazione prevede, tra le altre cose, la formazione professionale di addetti ad aziende agrituristiche presso aziende di Grosseto e Siena e un programma di promozione dei prodotti tipici toscani previsto per il prossimo autunno a Valparaiso e a Santiago del Cile.

I dati nazionali registrano una crescita straordinaria, al di sopra di qualsiasi aspettativa, con un giro di affari annuale stimato su 1.500 milioni di euro e presenze sull'ordine degli otto milioni.

Il futuro, poi, dovrebbe essere ancora più roseo: il Censis Servizi prevede che nel giro di pochi anni si possano raggiungere i 15 milioni di presenze, che gli arrivi passino dagli attuali 3 ai 5 milioni, che il giro di affari superi quota 2.500 milioni. E' questa la realtà italiana dell'enoturismo, un fenomeno per cui si può parlare di un vero e proprio boom, che rappresenta anche la grande novità del Vinitaly 2002 - al cui interno si apre la prima edizione del VINtour, il Salone del turismo del vino e dell'olio - e che vede la Toscana come una delle regioni protagoniste.

"La Toscana - spiega l'assessore all'agricoltura Tito Barbini - ha tutte le carte in regola per intercettare una fetta importante di questo nuovo turismo. Anzi, già oggi è una meta particolarmente ricercata, che può contare su ben 14 Strade del Vino, su un'imprenditoria capace di rinnovarsi e di aprirsi a nuove attività, sugli ingredienti unici delle nostre produzioni di qualità, con i valori culturali, ambientali, paesaggistici che si portano dietro. Abbiamo tutte le carte in regola per consolidarci come una delle regioni europee leader dell'enoturismo, ma non possiamo vivere di rendita.

Cogliere tutte le opportunità esigerà un grande impegno da parte nostra". E' il caso ad esempio delle Strade del Vino. "La Regione Toscana vi ha sempre creduto, tanto che la nostra legge del 1996 anticipa di tre anni quella nazionale - ricorda l'assessore - ma l'esperienza di questi anni ci insegna che il vero impegno inizia solo dopo l'istituzione di una Strada, perché quest'ultima sia davvero viva, costituisca un 'opportunità reale e un'attrattiva conoscuta. Per questo in questi anni, pur con risorse ancora insufficienti, ci siamo impegnati in iniziative di valorizzazione e promozione, ed è un impegno che intendiamo proseguire e rafforzare anche nel futuro, parte importante delle nostre strategie di sviluppo rurale". E' lo stesso identikit del turista del vino, così come viene disegnato dalle ricerche, a spingere in questa direzione.

"Il turista del vino - conclude infatti Barbini - non si limita a visitare qualche stabilimento di produzione. E' un consumatore-intenditore, sensibile alla buona tavola, ma anche alle bellezze artistiche e naturali, che ama scoprire percorsi meno frequentati e ricerca cultura e qualità. E' un turista informato e che chiede informazioni, che si muove per vigneti e cantine per conoscere il vino, ma che avverte anche l'esigenza di conoscere produzioni tipiche e tradizioni rurali. Il turismo del vino, insomma, è un formidabile strumento di valorizzazione complessiva delle nostre realtà rurali".
Le risorse messe a disposizione dalla Regione Toscana hanno consentito ad oggi investimenti per circa 3,8 milioni di euro, che hanno permesso di creare centri di informazione e musei della vite e del vino, di dotare le strade della necessaria segnaletica, di adeguare le aziende agli standard necessari.

Ad oggi sono 7 i centri di informazione attivi e 3 quelli in corso di realizzazione. Due i musei funzionanti, 6 quelli la cui realizzazione è in corso d'opera.

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