Emergenza Infanzia in Palestina al Tenax

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 aprile 2002 11:50
Emergenza Infanzia in Palestina al Tenax

Mercoledì 10 aprile è in programma una serata di musica dal vivo e improvvisazione teatrale promossa da Ucodep - Asociazione per la Solidarietà e Cooperazione Internazione – in collaborazione con Controradio e Tenax per il sostegno dei bambini di Cisgiordania e Striscia di Gaza, due aree palestinesi dove molti minori gravano in stato di abbandono, vittime innocenti di conflitti e degrado sociale. L’ingresso è a offerta (minimo € 5), gli incassi saranno devoluti per progetti di sostegno e accoglienza di minori.

Si comincia alle ore 21,30 con le improvvisazioni teatrali di Andrea Muzzi, Barbara Giacomelli e Stefania Tidda, tre artisti molto conosciuti e amati dal pubblico toscano. Ed ancora, ritmi latini con i Muthzi Mambo e atmosfere celtiche con La Casa del Vento, una formazione quest’ultima che lega la propria storia a filo doppio con quella dei Modena City Ramblers. Molti infatti i musicisti che le due band hanno “in comune” (due nomi per tutti: Massimo Giuntini e Francesco Moneti): un “viaggio parallelo” che ha trovato un punto d’incontro in “900”, l’album dato alle stampe nel 2001 dalla Casa del Vento e Cisco Bellotti (vocalist dei Modena City Ramblers).

Dopo i concerti ancora musica e danze con Ruspa Dj.

UCODEP
Ucodep, organizzazione non governativa di Arezzo, fondata sui valori della solidarietà, la democrazia, la nonviolenza, la sobrietà, la giustizia sociale, la cooperazione è impegnata sin dal 1996 nei territori palestinesi con attività di cooperazione allo sviluppo. Formazione professionale e sviluppo sociale sono quindi stati i principali settori di intervento, appoggiando la crescita e lo sviluppo della società civile palestinese, che per molti anni ha convissuto con occupazioni militari, violenze, prevaricazioni dei diritti umani.

In particolare è stato scelto di dare appoggio ad alcune strutture che offrono assistenza alle fasce di popolazione maggiormente escluse e sempre più vittime del conflitto crescente dell’ultima Intifida. È così che è nata l’idea di una campagna a favore dell’infanzia in Palestina. In questa ottica è nato l’appoggio alla scuola materna di Al Bir Society for Martirs’ Sons, che accoglie 60 bambini tra i 3 e i 5 anni, a favore della quale sono state individuate molteplici iniziative di raccolta fondi per permettere lavori di ristrutturazione della scuola stessa.

Il programma di Ucodep va però oltre la scuola di Gerico e si propone di aiutare 1714 minori in stato di abbandono ospitati presso 21 orfanotrofi presenti in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. La drammacità della situazione attuale che stiamo vivendo avrà probabilmente contribuito ad aumentare il numero di orfani presenti in tali strutture. Al fine di sostenere tale iniziativa è stata promossa la serata del Tenax, con gli artisti (da programma). Serata che sarà condotta da Claudio Gherardinied a cui porteranno la propria testimonianza Muhd Shahin, esponente della comunità palestinese toscana e Riccardo Sansone, responsabile delle attività in Medio oriente per Ucodep.


Un bambino temporaneamente o permanentemente privato del suo ambiente familiare o che, per il proprio bene, non può rimanere in tale ambiente, deve poter godere di speciale protezione e assistenza da parte dello Stato. Art. 20 della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia, 1989.

QUALE INFANZIA IN PALESTINA
I ragazzi minorenni sono doppiamente vittime della violenza scoppiata a partire da Settembre 2000.tra Israeliani e Palestinesi Vittime in primo luogo perché privati dei diritti fondamentali di vivere in un ambiente sereno senza tensioni.

Vittime, inoltre, perché fisicamente uccisi o resi permanentemente invalidi. Oltre 1/3 dei morti palestinesi da settembre 2000 ad oggi è rappresentato da minori di cui, il 26% ha un’età compresa tra i 12 e 14 anni, mentre il 13% ha età inferiore ai 12 anni. I bambini, anche volendo, non hanno la possibilità di frequentare la scuola, costretti a vivere chiusi nei propri villaggi e nelle proprie città senza alcuna possibilità di spostamento. L’assenza degli alunni dai banchi scolastici a causa dei posti di blocco e dalla chiusura militare delle città palestinesi arriva in taluni casi al 90%.

L’85% delle famiglie palestinesi ha riferito che i propri bambini soffrono di gravi disturbi psicologici e neuropatologie da quando è scoppiata la guerra. I "bambini delle pietre", in realtà, non sono fatti di pietra: soffrono pene e paure. La vastità della loro esposizione a eventi traumatici è terribile anche dal punto di vista statistico: in base ad una ricerca del GCMHP (Gaza Community Mental Health Programme), il 42% dei bambini è stato picchiato, il 4,5% ha avuto ossa spezzate o ferite gravi, e il 19% è stato arrestato per un breve periodo di tempo.

<< Issa è un bambino di sette anni del campo profughi di Bureij. Sua madre dice che è completamente cambiato nell’ultimo anno; lamenta mal di testa, bagna il suo letto durante la notte ed è aggressivo nei confronti delle sorelle. Dice che Issa ha difficoltà a dormire, frequentemente si sveglia nella notte tremando dal terrore. Issa era normale fino a quando una notte i soldati sono penetrati nella casa e hanno picchiato il padre e anche il fratello maggiore. Issa dice "ho sempre paura dei soldati; hanno più volte picchiato i miei amici a scuola e i miei insegnanti.

Scappo quando li vedo arrivare. Li vorrei picchiare, ma sono molto forti e sono armati. Uccidono" >>. Nell’ultimo anno è notevolemente aumentato il numero di minorenni assistiti dagli orfanotrofi. Fra le principali cause di ingresso in orfanotrofio non vi è soltanto la morte di uno o di entrambi i genitori, ma la grave situazione economica familiare (42% dei casi). Se si considera che da quando è iniziata la nuova intifada, oltre il 60% delle famiglie palestinesi è stimata essere sotto la soglia di povertà, tale percentuale è destinata ad aumentare.

UNA CAMPAGNA PER L’INFANZIA IN PALESTINA - In questo quadro Ucodep ha deciso di sostenere concretamente l’infanzia in Palestina, partendo dall’esperienza già acquisita con una dei suoi partner storici: l’associazione Al Bir Society for Martyrs’ Sons di Gerico. La Al Bir Society è un orfanotrofio ubicato all’interno del campo profughi di Aqabat Jaber nato nel 1948 dopo il primo conflitto arabo-israeliano. L’orfanotrofio, oltre ad accoglie circa 150 ragazzi da tutta la Cisgiordania ed offrire loro corsi di formazione professionale per il loro inserimento nel mondo del lavoro, gestisce una scuola materna frequentata da 60 bambini del campo.

Le condizioni della scuola materna erano già precarie prima dell’inizio della seconda intifada, e sono ulteriormente peggiorate nel corso dell’ultimo anno a causa della situazione. L’attuale intervento di Ucodep si prefigge di migliorare le condizioni della scuola materna attraverso le seguenti attività: - miglioramento strutturale degli edifici a partire dai servizi sanitari che si trovano nelle condizioni peggiori; - fornitura di attrezzatura ludica e didattica; - aggiornamento professionale del personale docente.

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