Nei prossimi sei mesi saranno perfezionati i rapporti fra il servizio di piena dell’Arno, le protezioni civili e le associazioni di volontariato, con l’obiettivo di una ulteriore valorizzazione di tutte le risorse impiegabili sul territorio e di una semplificazione delle procedure.
E’ un impegno assunto ieri dalla Provincia, che nel frattempo ha già provveduto a riadottare l’ordinamento del servizio adattandolo al nuovo quadro delle competenze sul fiume, che vede la centralità del ruolo dell’Amministrazione provinciale.
Unanime il voto del Consiglio provinciale sull’ordinamento e sull’impegno, contenuto in un separato ordine del giorno, a dare corso ad una riformulazione più aggiornata e adeguata delle funzioni e dei compiti di ciascuna delle strutture preposte allo svolgimento del servizio di piena.
Le attuali norme poggiano su un impianto valido, ma che risente delle terminologie dell’epoca della relativa normativa di riferimento, che risale al lontano 1937. Di qui la decisione di rivedere nel linguaggio procedure di fatto efficienti ma da reinquadrare nelle tecnologie, nelle attrezzature e nei mezzi oggi impiegati.