Il Comune promuova una cattedra universitaria per lo studio della lingua e della cultura rom

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 Aprile 2002 07:15
Il Comune promuova una cattedra universitaria per lo studio della lingua e della cultura rom

Ieri pomeriggio in piazza della Signoria il corteo per la giornata mondiale del popolo Rom. Una festa, ma anche un’ulteriore occasione per riflettere sui gravi problemi che ancora affligono questa comunità.
«Il Comune promuova una cattedra universitaria per lo studio della lingua e della cultura rom». La proposta è del capogruppo dei Verdi Alessio Papini. «La festa rom di oggi in piazza della Signoria - ha detto Papini - è un'occasione per conoscerli meglio e per promuovere l'integrazione di persone che in molti casi abitano a Firenze da più di dieci anni.

Anche recenti tristi avvenimenti, come il suicidio di un giovane fiorentino di origine straniera, ha dimostrato come la poca conoscenza di gruppi di più o meno recente immigrazione generi situazione di vita difficile soprattutto per i giovani immigrati che hanno difficoltà nei rapporti interpersonali. L'amministrazione sta da tempo perseguendo una politica di integrazione e di superamento dell'esperienza dei campi, ma la multiculturalità e l'integrazione, per essere reali, presuppongono, in primo luogo, conoscenza».

«Per questo - ha aggiunto il capogruppo dei Verdi - chiediamo al Sindaco di farsi promotore presso l'Università di Firenze per l'istituzione di una cattedra di lingua e cultura rom come quella istituita da poco tempo presso all'ateneo di Trieste, la prima istituita in Italia. I rom vengono dall'India da dove emigrarono in massa circa nell'anno 1000 e sono nell'area europea da più di 600 anni, portatori di una storia, di costumi e tradizioni antichissime con identità e valori fondamentali, come solidarietà, vita comunitaria, rispetto per la famiglia e gli anziani, valori che quasi mai vengono riferiti al queste popolazioni.

E' interessante osservare che la lingua rom è stata recentemente esclusa dal nostro parlamento dalla lista delle lingue minoritarie da tutelare, a indicare quanta necessità ci sia di un presidio culturale che salvaguardia una ricchezza culturale e linguistica. I rom stessi rischiano così di perdere la coscienza delle loro radici e identità».

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