Schermi danzati, appunti di coreografia elettronica: incontro con Sandra Lischi in calendario giovedi' 11 aprile (ore 17) nel Ridotto del Verdi di Pisa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 aprile 2002 12:33
Schermi danzati, appunti di coreografia elettronica: incontro con Sandra Lischi in calendario giovedi' 11 aprile (ore 17) nel Ridotto del Verdi di Pisa

Per il ciclo di incontri nell’ambito della Rassegna di Danza in collaborazione con Movimentoinactor Teatrodanza, giovedì 11 aprile alle ore 17 nel Ridotto del Teatro Verdi, ad ingresso libero, si svolgerà la prima delle due Riflessioni in programma: SCHERMI DANZATI: APPUNTI DI COREOGRAFIA ELETTRONICA, a cura di Sandra Lischi, docente di Teoria e Tecnica dei mezzi di comunicazione audiovisiva presso l’Università degli Studi di Pisa e direttrice di Ondavideo.
Il video e la danza, e ancora prima il cinema e la danza: fin dalle origini delle immagini in movimento, il corpo umano - il gesto, il rapporto con lo spazio circostante - è stato oggetto delle ricerche e delle sperimentazioni più avanzate.

Proprio come è accaduto con la musica, che ha saputo offrire al cinema (prima, e forse più ancora della parola) una materia fluida, basata sul tempo, non immediatamente "narrativa".
Questo incontro, che fa seguito a una prima ricognizione sul panorama della videodanza svoltasi un anno fa, approfondisce, anche con la visione di materiali rari, i rapporti fra la coreografia e la sua riproduzione in immagini (cinematografiche ed elettroniche): non come semplice documentazione dello spettacolo ma come sua interpretazione libera, ottenuta proprio avvalendosi creativamente dei linguaggi audiovisivi.
Dal rapporto danza-immagine in cineasti sperimentali come Maya Deren e Ed Emshwiller si arriva quindi agli spazi rarefatti di Robert Cahen, alle scenografie virtuali di Rybczynski e alle più recenti sperimentazioni elettroniche, che partendo da Charles Atlas arrivano a Nicole e Norbert Corsino: non solo lo spazio, la scena, sono virtuali, ma anche il danzatore.

Movimento, spazio, ritmo trovano nelle tecnologie digitali una nuova "scrittura", in grado di liberarli dalla scena tradizionale e di proporre nuove modalità di spettacolo, nuove invenzioni, nuove letture da parte dello spettatore.

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