Fittante (Insieme per l'Ulivo in Toscana): «Una delegazione del Consiglio Comunale in Palestina»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 aprile 2002 13:24
Fittante (Insieme per l'Ulivo in Toscana): «Una delegazione del Consiglio Comunale in Palestina»

«Basta, basta, basta alla violenza perpetrata da Sharon e dal governo Israeliano, basta alla violenta persecuzione del popolo Palestinese, basta alla vile invasione dell'esercito israeliano. Tutto ciò deve finire. I gravissimi atti di violenza e di guerra peseranno sulla coscienza di Sharon e dei suoi collaboratori. Questi atti producono e produrranno sempre più altra violenza da parte delle frange estreme che, senza alcuna via di uscita, troveranno solo negli atti terroristici una possibile soluzione».

E' quanto ha dichiarato il capogruppo di Insieme per l'Ulivo in Toscana Giovanni Fittante che ha anche proposto «l'invio di una delegazione del Consiglio Comunale nei territori palestinesi per incontrare Arafat e con una presa di posizione forte per porre fine alla violenza». «E' necessario - ha aggiunto Fittante - condannare la violenza da qualsiasi parte provenga: sia quella dei terroristi estremisti kamikaze ma anche quella praticata dal governo Israeliano in questo ultimo periodo. Ci auguriamo che la maggioranza del popolo israeliano si ribelli a questa azione miope e senza via d'uscita del governo Sharon.

Qualcuno ha parlato di analogie tra quello che stanno facendo gli israeliani con i palestinesi e quanto è stato compiuto dai nazisti nell'ultimo conflitto mondiale. Forse è un'esagerazione ma ci stiamo pericolosamente avvicinando a ciò. Mai si erano viste, infatti, come in questi giorni persecuzioni, rastrellamenti casa per casa contro popolazioni civili ed inermi e il sequestro di intere città senza risparmiare neanche luoghi sacri e di culto come le chiese. Questo deve far riflettere tutti, in primis gli israeliani.

La soluzione non può che essere politica: la creazione di due Stati autonomi e sicuri; l'invio di una forza multinazionale di pace di interposizione; il ritiro dell'esercito israeliano dai territori palestinesi, il ritiro degli insediamenti dei coloni e il rispetto di tutte le risoluzioni dell'Onu sulla questione israeliano-palestinese. D'altronde la legittima richiesta di sicurezza di Israele deve passare attraverso una soluzione del conflitto che tenga conto del sacrosanto diritto dei Palestinesi di avere garantita la propria terra, un proprio Stato e, soprattutto, i loro diritti civili attualmente sospesi».

«La responsabilità di questa crisi - ha concluso il capogruppo di Insieme per l'Ulivo in Toscana - è anche del governo americano che sta avvallando incondizionatamente l'azione di Sharon e che continua a finanziare Israele senza neanche porre le benché minime condizioni».

In evidenza