Per Pasqua si rinnova la tradizione con lo Scoppio del Carro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 marzo 2002 17:28
Per Pasqua si rinnova la tradizione con lo Scoppio del Carro

"Lo Scoppio del Carro si svolgerà regolarmente secondo la tradizione". Lo afferma l'assessore alla valorizzazione delle tradizioni popolari fiorentine Eugenio Giani, al termine di una riunione con le autorità di pubblica sicurezza, successiva all'ispezione al carro. Alla rievocazione storica, che si svolgerà nel giorno di Pasqua, hanno assicurato la loro presenza anche il ministro dell'interno Claudio Scajola e il sindaco di Venezia Paolo Costa, entrambi invitati dal sindaco Leonardo Domenici.

"Il corteo con le autorità - ha proseguito l'assessore Giani - partirà da Palazzo Vecchio e dopo aver percorso alcune vie del centro, si unirà a quello proveniente dalla chiesa dei SS. Apostoli, dove sono conservate le pietre focaie per incendiare il carro, per poi raggiungere piazza Duomo, dove si svolgerà il tradizionale spettacolo pirotecnico della durata di 12 minuti e mezzo". Il trasferimento del carro da Porta al Prato a piazza Duomo, avverrà nella notte fra sabato e domenica, attraverso Borgo Ognissanti, via della Vigna Nuova, via Strozzi, piazza della Repubblica.

Nelle suddetto tragitto sarà in vigore un divieto di sosta rigidissimo fin dalla mezzanotte di sabato. Prima dello Scoppio del Carro si svolgerà l'assessore Giani e il presidente Massimo Mattei, presenzieranno al sorteggio per le partite del Calcio Storico Fiorentino che si svolgeranno in piazza Santa Croce il 9, 16 e 24 giugno. "Quello dello Scoppio del Carro - ha concluso l'assessore Giani - è la più antica rievocazione fiorentina. Sono passati oltre 900 anni dal ritorno di Pazzino de' Pazzi da Gerusalemme, al quale Goffredo di Buglione aveva consegnato le pietre focaie.

Naturalmente dal lontano 1101, anno in cui Pazzino de' Pazzi tornò a Firenze, la festa si molto accresciuta: dalle tre pietre focaie che sfregate insieme originavano la scintilla, si è passati all'utilizzo del carro su cui trasportare il fuoco santo e poi ai fuochi artificiali intorno alla metà del trecento".

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