Toccafondi (ApF): la Regione Toscana ha dimezzato il contributo al Comune per il settore sociale

Redazione Nove da Firenze
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23 febbraio 2002 08:21
Toccafondi (ApF): la Regione Toscana ha dimezzato il contributo al Comune per il settore sociale

«La Regione Toscana ha dimezzato il contributo al Comune per il settore sociale». Lo afferma il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi secondo il quale «invece di parlare di minori trasferimenti da parte dello Stato il Sindaco dovrebbe anche ricordare che i trasferimenti della Regione ai Comuni sono esigui». «Sul sociale un settore fondamentale a detta dello stesso Domenici - ha spiegato Toccafondi - i trasferimenti della Regione scendono da 9 milioni di euro a 4 milioni di euro.

Questo in un momento in cui la Toscana ha varato un bilancio di previsione 2002 nel quale potrà spendere 1.923 euro, pari a 3 milioni e 700 mila lire, a cittadino. Una cifra alta, il 17,2% in più rispetto al 2001. Questo per effetto sia della maggiore autonomia fiscale delle Regioni ma anche dei maggiori trasferimenti statali. Per essere sinceri quando si parla di federalismo occorre anche dire che la Regione dovrebbe attuarlo davvero». «E' una situazione - ha concluso il capogruppo di Azione per Firenze - che non può fare piacere soprattutto per un bilancio come quello di quest'anno nel quale secondo il mio parere tra multe, gettito Irpef, ricontrattazione mutui, ci sono molte entrate a rischio».
«Il "morbo" della richiesta di poltrone sta contagiando anche i DS.

Restituendo le deleghe e accusando tutti i protagonisti di questa crisi di dilettantismo, con il rischio che la maggioranza sia seppellita dalla vergogna, il Vicesindaco Cioni non ha fatto altro che giocare allo stesso gioco della Margherita». Ha proseguito il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi. «Dopo le dichiarazioni da libro Cuore della Margherita - ha aggiunto Toccafondi - anche Cioni dice che gli interessa più Firenze del centrosinistra. Penso invece che il problema sia molto più semplice: avere più peso politico ovvero avere più posti».

«La questione quindi non è qualitativa, sui programmi o sulle scelte - ha concluso l'esponente di centrodestra - ma è solo e soltanto quantitativa, ovvero sui posti che contano. Visto che Firenze da sempre è stata palcoscenico dove il centrosinistra ha sperimentato ciò che poi sarebbe accaduto a livello nazionale, non vorrei che questa politica fosse solo la punta di un iceberg. Per lanciare una sfida seria tocca adesso alla coalizione di centrodestra poter riprendere un iter politico programmatico.

Se così non sarà ciò sarebbe tanto incomprensibile quanto è inconcepibile questa crisi del governo cittadino».

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