Barbaro (DS): «La nuova regolamentazione regionale sull'elettrosmog sia applicata su tutto l'abitato del Comune»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 febbraio 2002 15:43
Barbaro (DS): «La nuova regolamentazione regionale sull'elettrosmog sia applicata su tutto l'abitato del Comune»

«E' da salutare positivamente l'apertura da parte degli Assessori Biagi e Bugliani di un tavolo di confronto con i gestori di telefonia mobile, con ASL 10 e ARPAT, con i Consigli di Quartiere, per l'applicazione del nuovo regolamento varato dal Consiglio regionale della Toscana il 16 gennaio scorso in materia di inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza. Come ampiamente prevedibile, dal confronto sono emerse le numerose difficoltà nell'applicazione di tale regolamentazione. Tuttavia il Comune non può non applicarla nella direzione più rigorosa, identificando in particolare quale zona sensibile l'intero abitato cittadino».

E' quanto ha dichiarato Antongiulio Barbaro, consigliere comunale DS, membro della commissione ambiente e trasporti di Palazzo Vecchio. «Nelle aree sensibili la Regione - ha aggiunto Barbaro - ha imposto il rispetto del limite di campo elettrico di 3 volt/metro entro un anno e di 0,5 volt/metro entro 3 anni, valori rispettivamente pari alla metà e ad un decimo di quello stabilito dalle norme nazionali del 1998, che continua ad essere in vigore fuori dalle aree sensibili. Non è possibile distinguere, a causa dell'estrema genericità del regolamento regionale, tra le varie zone della città: per tutte deve essere assunta la denominazione di "aree densamente abitate" indicata dalla Regione come ambito in cui adottare tali nuovi limiti».

Secondo il consigliere «occorre perciò fin da subito definire l'intero abitato come area sensibile e, se tecnicamente possibile, attuare le norme che impongono fin da subito per i nuovi impianti il rispetto del limite di 3 Volt/metro: dobbiamo tutelare tutti i cittadini e non possiamo certo distinguere da zona a zona, sostituendoci alla Regione Toscana che, incomprensibilmente, non ha voluto farlo». «Se poi dovessero sorgere problemi nell'attuazione del regolamento spetterà alla Regione porvi rimedio - ha concluso Barbaro - ritengo inoltre che gli impianti già autorizzati, anche se non realizzati, debbano essere messi in condizione di essere attivati si rischia altrimenti una valanga di ricorsi da parte dei gestori, in cui il Comune sarebbe probabilmente soccombente: le procedure di valutazione preliminare dei progetti e di successivo controllo, previste dal regolamento edilizio comunale, sono di tale garanzia da tranquillizzare i cittadini.

E di questo dovrebbero essere consapevoli tutti gli amministratori, a partire dagli membri dei Consigli di Quartiere, spesso impegnati in prima linea su queste vicende, anche se non sempre ben informati in proposito».

In evidenza