Nordico Neoglam per il concerto degli Ark al Tenax

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 febbraio 2002 01:49
Nordico Neoglam per il concerto degli Ark al Tenax

"We are The Ark". Angeli bianchi di piume e borchie. Così l'apparizione al Tenax di The Ark: il gruppo svedese, che nel giro di un anno ha conquistato l'Europa, prova ora in Italia a replicare il successo ottenuto, con un tour che li vedrà esibirsi nei club della penisola.
E probabilmente hanno i numeri per riuscire nell'impresa. Ci riusciranno grazie alla loro immagine, eccessiva e divertente perché rimane di buon gusto, e che, pur sapendo troppo di glam Anni Settanta, riesce comunque a realizzarsi in chiave nuova e attuale: con abiti coordinati per tutti i componenti del gruppo (strumenti compresi!), bianchi all'inizio, con cerniere inaspettate, aperture, protesi di pelliccia, e neri dopo la pausa, con borchie lussuose e lustrini.

Ma soprattutto con molta, dichiarata ironia.
Replicheranno il successo per la loro musica, non d'avanguardia, ma ugualmente intelligente, poiché riesce a mescolare e amalgamare brani pop a pezzi che fanno saltare il pubblico del locale, muri di chitarra rock a ballad melodiche e a tratti struggenti, tutto in un'esecuzione continua e armonica. Musica intelligente perché è politica, nel senso che gli Ark affrontano nelle loro canzoni temi come la libertà, la comprensione, l'amore, la sessualità, e suggeriscono, in pura forma d'intrattenimento, di divertirsi e liberarsi da schemi sociali precostituiti, in modo che la vita possa essere più piacevole.
Ci conquisteranno gli Ark per le loro performance, nelle quali allestiscono uno spettacolo fatto di teatralità tipica di un musical, elegante e dirompente, eccessiva ma mai pesante.

Ola e compagni recitano le canzoni che eseguono: le loro movenze sessotiche e ironiche danno fisicità a ciò che cantano, e parlano d'amore, divertimento e ricerca di sé allo stesso modo dei testi e della musica, in maniera coinvolgente e accattivante.
Queen, David Bowie, e compagni l'avevo fatto. E in qualche modo anche gli Ark ci sono riusciti, in un'ora di musica, parole, coreografie e trasformismi…ce l'hanno fatta. Ci hanno conquistato!

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