Papini (Verdi): «Nel 30% del territorio fiorentino si pratica ancora l'agricoltura. Il Comune torni ad occuparsi di questo importante settore»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 febbraio 2002 15:26
Papini (Verdi): «Nel 30% del territorio fiorentino si pratica ancora l'agricoltura. Il Comune torni ad occuparsi di questo importante settore»

Nel 30% del territorio fiorentino, una superficie pari a oltre 3 mila ettari, si pratica ancora l'agricoltura. E' quanto emerge da uno studio commissionato dal gruppo Verde ad un giovane ricercatore, Giuseppe Bonanno «I dati del censimento - ha spiegato il capogruppo del Sole che Ride Alessio Papini - mostrano che sono attive 769 aziende agricole. Questi dati, da soli, testimoniano come sul nostro territorio le attività agricole siano ancora di grande importanza». «A fronte di tali dati - ha aggiunto Papini - il Comune ha un ufficio agricoltura presente solo sulla carta, con zero personale e zero finanziamenti.

La nostra richiesta, già enunciata con un emendamento al bilancio 2001, è quella di costituire un ufficio agricoltura degno di questo nome. Le attività agricole in un territorio fortemente urbanizzato come quello fiorentino sono molte e di grande importanza per la salvaguardia della qualità della vita». «In particolare - ha puntualizzato l'esponente del centrosinistra - proponiamo un piano di potenziamento delle attività agrarie anche sui territori classificati come agricoli dal piano regolatore e non utilizzati, studiando particolari tipologie di produzione a seconda della zona d'interesse.

Ad esempio nelle aree inquinate come i dintorni delle autostrade o dell'aeroporto si può pensare a tipologie produttive alternative quali arboricoltura da legno o canapa per produzione di fibre, con il duplice effetto di ridare redditività ad aree inutilizzate e migliorare la qualità dell'aria e gli standard ecologici in generale collegando, per quando possibile, le aree verdi cittadine. Tutto questo avrebbe un notevole impatto anche potenziare su tutto il territorio le produzioni biologiche e le produzioni legate alla salvaguardia di tipologie di colture collegate alle tradizioni contadine».

«Bisogna poi puntare sul turismo - ha concluso Papini - e sull'utilizzo del compost prodotto dalla raccolta dei rifiuti organici nel circuito cittadino. Sarà interessante anche studiare metodologie di gestione del territorio che coinvolgano e valorizzino il territorio agricolo troppo spesso considerato esclusivamente come spazio "vuoto" in attesa di essere "colonizzato", in modo che queste vengano valutate all'interno dei piani regolatori. Sarà, infine, determinante la funzione dell'ufficio agricoltura in termini di supporto e consulenza nei confronti dei vari operatori di settore, per la promozione di attività indirizzate al miglioramento degli standard qualitativi e verso modalità di conduzione a minor impatto.

Importante ai fini dello studio delle potenzialità e delle funzioni che l'ufficio dovrà esprimere, sarà il confronto fra operatori del settore e responsabili di comparti produttivi, biologico, agrituristico, etc., che si terrà in occasione della convegno dal titolo "Agricoltura in ambiente urbano", promosso dal gruppo Verde , prevista per i primi di aprile».

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