Il sindaco Domenici alla Sinagoga per le celebrazioni della "Giornata della Memoria"

Redazione Nove da Firenze
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27 gennaio 2002 19:39
Il sindaco Domenici alla Sinagoga per le celebrazioni della

“Se il mondo potesse essere convinto che Auschwitz non è esistito, costruire un secondo Auschwitz sarebbe più facile”. Cita una frase di Primo Levi, il sindaco Leonardo Domenici aprendo il suo intervento alla Sinagoga di Firenze in occasione delle celebrazioni per la “Giornata della Memoria”. “Oggi – ha proseguito il sindaco Domenici - celebriamo la Giornata della Memoria. Questa non è nata solo per inorridire, rivangando le memorie di milioni caduti nella Shoah, ma deve servirci per capire e per far capire alla nuove generazioni i meccanismi culturali e propagandistici che sono stati alla base di quell’orrore.

La memoria è una fonte per l’oggi e dell’oggi. Non è ricordo, non è passato: è vita. La memoria è un bene per la nostra società e non un ambiguo, strumentale e interessato pasticcio. Essa ci insegna a capire e superare le differenze, senza cancellarle”. Il sindaco Domenici ha parlato dopo l’intervento del presidente dell’Anfim (l’associazione dei martiri caduti per la libertà della Patria) e prima del Rabbino capo di Firenze Josef Levi e ha ricordato le altre iniziative promosse in città fra oggi e domani.

Erano presenti alle celebrazioni il prefetto Achille Serra, il questore Giuseppe De Donno, il presidente del consiglio comunale Alberto Brasca e l’assessore Alberto Di Cintio in rappresentanza della Provincia di Firenze. Ricorrente nell’intervento del sindaco Domenici il forte richiamo alla Pace, con chiaro riferimento al conflitto in Medio Oriente: “Firenze, città riconosciuta operatrice di Pace, si è già detta disponile per ospitare i colloqui di pace tra le due fazioni, perché solo con l’avvio di una nuova stagione di convivenza si potranno mettere a tacere i fanatismi e il terrorismo.

Abbiamo scritto a Kofi Annan, al segretario generale dell’Onu, per invitarlo a presiedere il primo incontro tra intellettuali e personalità dei due popoli che stiamo cercando do organizzare a Firenze per la prossima primavera. Il perpetuarsi della guerra in Palestina non sarà la vittoria di una delle due parti in conflitto, ma la sconfitta dell’umanità. Questo è l’appello che dalla Giornata della Memoria dobbiamo lanciare. Un appello a non dimenticare che solo la pace crea un mondo migliore, più giusto.

La guerra lascia solo odio, morte e distruzione”. Al termine della cerimonia sono state depositate corone di fiori al monumento che ricorda il rastrellamento degli ebrei a Firenze del 6 novembre 1943 e i deportati ai campi di sterminio.(fd)

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