Amici della Musica Firenze: i concerti del 26 e 27 Gennaio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 gennaio 2002 11:19
Amici della Musica Firenze: i  concerti del 26 e 27 Gennaio

Sabato 26 Gennaio (ore 16), il Teatro della Pergola torna ad ospitare il grande UTO UGHI, violinista celeberrimo che stavolta si presenta anche nelle vesti di direttore-concertatore per guidare I FILARMONICI DI ROMA in un programma che accosta una rara pagina di Johann Christian Bach ai due ultimi concerti capolavoro per violino di Mozart.
Occasione preziosa per ammirare ancora l’eleganza, la morbidezza ed il calore dello stile interpretativo di Uto Ughi, tali da fare di quest’artista davvero uno dei maggiori violinisti del nostro tempo, un interprete sensibile che sa far parlare e cantare con voce sincera il suo violino, oltre che l’erede di quella tradizione che ha visto nascere e fiorire in Italia le prime grandi scuole violinistiche.

Talento precoce, che suona Bach e Paganini in pubblico a soli sette anni, e allievo del grande George Enescu (a sua volta maestro di Menhuin), Uto Ughi si è esibito in tutto il mondo, e a fianco delle più rinomate orchestre e dei più importanti direttori. Ma alla sua attività di interprete ha saputo affiancare anche quelle di promotore di importanti iniziative per avvicinare i giovani al mondo della musica classica, di tutore e divulgatore del patrimonio artistico italiano, oltre che dei teatri, delle orchestre e dei conservatori (a lui si deve la fondazione del festival “Omaggio a Roma)”.

Per le sue esecuzioni di prim’ordine, affidate anche alla testimonianza di numerose e fondamentali registrazioni, Uto Ughi suona abitualmente due strumenti di importanza storica, un Guarnieri del Gesù del 1744 ed uno Stradivari del 1701.
Oltre all’abituale attività concertistica, esistono alcune registrazioni a documentare il profondo sodalizio artistico fra Ughi ed i Filarmonici di Roma (già noti come Orchestra da Camera di S. Cecilia), gruppo sorto per iniziativa di alcuni componenti dell’organico orchestrale ceciliano.

Fin dalla loro prima apparizione, I Filarmonici di Roma hanno riscosso ampi consensi di pubblico e critica, diretti da bacchette di gran calibro come Wolfgang Sawallisch ed al fianco di solisti non meno pregevoli come Michele Campanella. Oltre a suonare nelle stagioni ufficiali dell’Accademia di S. Cecilia, il complesso collabora con le più importanti associazioni concertistiche, rendendosi anche benemerito per iniziative di alto senso umanitario.

Protagonista della serata di Domenica 27 Gennaio, alla Pergola (ore 21), è la magnifica BARBARA HENDRICKS, incantevole voce di soprano e certo una delle cantanti liriche più note ed apprezzate di oggi, che per l’occasione si farà ammirare come esclusiva interprete di pagine jazz: il programma s’intitola difatti significativamente “Porgy and Bess and more”, ed è una ricognizione piacevole fra songs e pagine di musical non solo di Gershwin ma anche di Duke Ellington, Louis Armstrong, Cole Porter.

Accanto a Barbara Hendricks ci sarà il giovane pianista Geoffrey Keezer, già da tempo collaboratore di tutte le leggende viventi del jazz.
Fare concerti dedicati al jazz, forma d’arte musicale ormai classica, è ormai una consuetudine per Barbara Hendricks, che da sempre ama ed ascolta Duke Ellington e Miles Davis ma che ha cominciato a cantarli nel 1994, quando è stata coinvolta in una serie di manifestazioni del Montreux Jazz Festival. Da allora, ogni anno riserva a questo repertorio la stessa delicatezza d’accenti, la stessa sensibilità e la stessa intelligenza musicale ammirate nell’interprete operistica e di Lieder.

La Hendricks è del resto una cantante versatile oltreché raffinata, con il bagaglio di un repertorio operistico che da Mozart arriva a Bizet, Gounod e Debussy senza escludere Verdi e Puccini. Allieva di Jennie Tourel, una delle cantanti predilette da Bernstein, ha esordito nel 1974 all’Opera di San Francisco ed al Glyndebourne Festival, garantendosi subito la partecipazione a spettacoli teatrali nelle più importanti città europee. Allo stesso anno risale l’altro suo debutto importante, alla Town Hall di New York.

Preferita da Karajan, Bernstein, Solti e Mehta, la cantante americana è stata più volte chiamata ad interpretare le prime assolute di opere contemporanee. La musica da camera è un’altra sua passione, che coltiva organizzando festival e partecipando a concerti a fianco degli amici che dividono con lei questa predilezione, da Andras Schiff a Radu Lupu, da Michel Dalberto a Maria Joao Pires. Notevole è inoltre il suo impegno civile ed umanitario, che la vede su svariati fronti attivamente impegnata nella difesa della pace nel mondo e dei diritti umani dei rifugiati.

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