Daniele Luttazzi: un altro successo, ieri sera, al Teatro Puccini di Firenze con la tournée teatrale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 gennaio 2002 09:20
Daniele Luttazzi: un altro successo, ieri sera, al Teatro Puccini di Firenze con la tournée teatrale

Daniele Luttazzi fa registrare il tutto esaurito, mentre al botteghino si comprano i biglietti per la straordinaria di domenica prossima.
Lo spettacolo è iniziato con Luttazzi solo in scena dietro a un leggio e una borsa appoggiata a una poltrona. Poi la pioggia di battute, paradossi e invenzioni intelligenti ha investito la platea per oltre un’ora e mezza, senza tregua. Un’ora e mezzo di umorismo affilato che non risparmia nessuno e più che altro si scaglia contro le repressioni della morale e dell’immaginario.

Nell’improbabile domanda e risposta della “posta di Daniele” si affrontano temi di attualità. Un capitolo a parte è poi dedicato al Governo di Silvio Berlusconi. Daniele Luttazzi se la prende spesso con il sistema informativo. Perché se è giusto che il giornalista faccia il comico, è altrettanto giusto che il comico decida di fare il giornalista.
Gentile, impeccabilmente anglosassone inchioda il pubblico sulle poltrone, brucia sul tempo la risata; martella gli spettatori con battute che costringono alla scelta: rido e mi perdo la battuta successiva? Le sue freddure riescono a trascendere il contingente.

Una comicità devastante che porta lo spettatore a divertisti estenuandolo.
Daniele Luttazzi è uno dei comici più brillanti soprattutto per gli esilaranti monologhi. Nato a Santarcangelo di Romagna nel 1961, a 14 anni riceve una targa d'argento Unesco per il cortometraggio animato Flic sulla luna. Si laurea in medicina con una tesi eziopatogenesi immunitaria della gastrite atrofica. Nel frattempo collabora a Tango come vignettista ed è tra i fondatori di Comix.
Ha raggiunto il successo ed il più vasto pubblico, alla radio, con le Onde Comiche.

E in Tv con le rubriche di Magazine 3, programma cult di Raitre. Numerose sono le sue apparizioni nelle edizioni 1996/97/98 della trasmissione Mai dire gol, dove interpreta il giornalista Panfilo Maria, il Prof. Fontecedro e Luisella. Ha all’attivo numerosi best-sellers: Sesso con Luttazzi, 101 cose da evitare a un funerale, Locuste, Adenoidi, Va' dove ti porta il clito, Crampi e Tabloid.
Nel 1999 conduce Barracuda, un programma ironico e umoristico, in undici puntate su Italia 1. Il programma possiede un'estetica crudelmente affusolata, proprio come il muso di un pescecane.

"Barracuda" ha un precedente estetico nei film-verità degli anni Sessanta, roba tipo "Mondo Cane", "Mondo di notte oggi" o "Africa addio", i film di Gualtiero Jacopetti. Durante una puntata Luttazzi cosparge di cioccolata Martina Colombari perché lasci l'impronta del suo corpo su di una tela. Quasi un omaggio "degradato" a Yves Klein (1928-1962), il pittore francese che usava le modelle nude come "pennelli umani". Nel gennaio 2001 presenta un nuovo talk show in seconda serata su RaiDue, Satyricon.

In campagna elettorale scoppia il caos quando invita in trasmissione Marco Travaglio, autore di un libro-dossier sulle inchieste giudiziarie di Silvio Berlusconi. Tra violente polemiche il programma finisce per essere sospeso.

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