L'assessore Monciatti dà un giudizio negativo sulle nuove norme in materia di immigrazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 gennaio 2002 07:40
L'assessore Monciatti dà un giudizio negativo sulle nuove norme in materia di immigrazione

Un giudizio negativo sulle nuove norme contenute nel disegno di legge (795/2001)in materia di immigrazione. Ad esprimerlo è l'assessore all'immigrazione Marzia Monciatti che in una nota inviata al governo e alle Commissioni parlamentari sottolinea come "l'immigrazione si sia ormai trasformata in uno strumento di competizione delle economie più forti che si contendono i migliori lavoratori dei paesi non industrializzati. Molte delle norme contenute nel nuovo disegno di legge - ha aggiunto Marzia Monciatti- mettono in evidenza come ci sia la volontà di usare l'immigrazione alla stregua di un'arma impropria da parte della coalizione al governo del paese per saldare i propri conti e tornaconti sul mercato dei voti e della lotta per la leadership politica".

In particolare secondo l'assessore l'attuale disegno di legge non solo accentuerebbe la precarietà dell'immigrato prevedendo la durata massima del soggiorno per due anni e non tre come prevede la Direttiva dell'Unione europea, ma anche un inutile aggravio burocratico l'obbligo al rinnovo del permesso 90 o 60 giorni prima della scadenza e non 30 giorni così come avviene attualmente per tutti i permessi. Critiche da parte dell'assessore Monciatti anche sull'ipotesi di rilasciare la carta di soggiorno non più dopo 5 anni, come avviene attualmente, bensì, immotivatamente dopo 6.

E anche questa volta in contrasto con l'Unione Europea. "Anche sopprimere la chiamata nominativa per inserimento nel mercato del lavoro, così come vuole il nuovo disegno di legge- ha aggiunto la Monciatti- (la cosiddetta "sponsorizzazione") azzera la possibilità di incontro diretto fra domanda e offerta E per quanto riguarda il diritto di asilo, : "una materia così complessa, - sottolinea Marzia Monciatti- non può essere ridotta ad una disciplina che tenta di ridurre l'istituto del diritto d'asilo ad un semplice tentativo di furbizia da parte dello straniero per procrastinare la sua permanenza sul territorio.

"Politiche tese al rifiuto, - ha continuato l'assessore all'immigrazione- alla precarizzazione, all'esclusione generano insicurezze, paure e vere e proprie tragedie per chi è venuto nei paesi più ricchi per cogliere opportunità. E' ciò che dicono anche le cronache di questi freddi giorni invernali in cui si muore in rifugi di fortuna, cercando di passare la notte al caldo per ricominciare il giorno dopo a cercare una speranza di vita che, invece, è stata negata per sempre" Nel frattempo l'assessore invia anche al Parlamento un'altra nota già condivisa con i responsabili delle Comunità degli stranieri del Comune, i consolati, le principali associazioni, le categorie economiche e le organizzazioni sindacali in cui vengono chiariti e spiegati gli obiettivi dell'accordo- pilota fra enti locali, imprese e sindacati che l'assessore siglò in autunno con la Regione, la Provincia.

Il progetto fa della Regione Toscana la prima in Italia a sfruttare il fondo nazionale per le politiche dell'immigrazione, creato dal ministero degli Affari sociali nella passata legislatura.

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