Mutui agevolati: la Toscana chiede al Governo di intervenire

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 dicembre 2001 08:01
Mutui agevolati: la Toscana chiede al Governo di intervenire

FIRENZE- Mutui per l’edilizia agevolata con tassi di interesse con punte che oscillano tra il 18 ed il 21 per cento. La Regione Toscana non ci sta e chiede con forza al Governo e al Parlamento la loro rinegoziazione al 7 per cento, recependo l’emendamento della Finanziaria 2002 che è stato proposto dalla Conferenza delle Regioni e che coincide con la proposta illustrata nell’incontro con i rappresentanti della Federconsumatori.
La questione interessa i cittadini; e la Toscana è stata sempre in prima fila per risolvere l’impasse che si trascina dal 1999.

Ma la rinegoziazione avrebbe ricadute positive anche sul bilancio della stessa Regione, che ogni anno spende mediamente per i 30.000 mutui ancora non estinti 40 miliardi (circa 20 milioni di euro) per coprire la parte di interessi – dal 50 al 70 per cento – che gravano sull’ente. Ciò consentirebbe infatti di recuperare nuove risorse finanziarie per ulteriori interventi nel settore abitativo: risorse quanto mai necessarie vista l’assenza nel bilancio dello Stato degli stanziamenti attesi dalla legge 431 del 1998 ed il mancato trasferimento alle Regioni dei fondi decisi con l’intesa Stato-Regioni del 2 marzo 2000.
«All’emendamento unitariamente presentato dalle Regioni – ricorda l’assessore alle finanze e al bilancio, Marco Montemagni - è urgente che ora arrivi una risposta del governo nazionale.

Senza l’intervento statale è evidente che la questione non è destinata a sbloccarsi, lasciando a carico delle famiglie e delle Regioni, anche per il 2002, il peso di oneri finanziari ormai inaccettabili rispetto alle norme che, non dimentichiamolo, risalgono al 1999». I mutui erano stati contratti ai tassi di volta in volta vigenti. La norma contenuta nella Finanziaria 2001, che avrebbe dovuto portare alla determinazione definitiva di un tasso di sostituzione, ha invece vanificato gli effetti che si prospettavano grazie alla legge 133 del 1999.

«E’ impensabile – conclude l’assessore Montemagni - dover rinegoziare al tasso del 12 per cento, che è il tasso che esce dalle elaborazioni della Banca d’Italia applicando la finanziaria 2001, quando oggi per i mutui ordinari il tasso di riferimento è di circa il 9 per cento».

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