"Apollo" al Teatro Boito di Greve in Chianti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 dicembre 2001 19:22

Giovedì 20 dicembre 2001, ore 21.15, al Teatro Boito con Maria Cassi, Leonardo Brizzi, Marco Zannoni in Apollo.
Eventi naturali, alimentazione impazzita, mercanti di armi, scorie radioattive che lastricano fantomatiche piste asfaltate nel deserto, mari lontani che si tingono di nero appestati dal petrolio e “chiazze sotto controllo”. Cronaca nera, crolli e impennate della Borsa, Indice Mibtel, Borsa di Tokyo, Down Jones. Uranio impoverito, che fa quasi pena pensarlo ridotto così. Guerre che scoppiano sempre lontano da noi, alle loro ore locali, che da noi è sempre l’ora in cui andiamo a letto.

Tutto si succede così rapidamente che il botto non fa più rumore, è semmai un ruttino nella vita di tutti i giorni. Ci stupisce di più il cambio di un testimonial in uno spot di un anticalcare che i morti ammazzati in un “bombardamento intelligente”. E se in tutto questo ti salta in mente di scrivere uno spettacolo? E che per di più faccia ridere e ridere di più di un raid aereo e degli immediati soccorsi delle forze di pace, o ridere di più di una mina antiuomo a forma di giocattolo che quattro genieri vanno a far brillare per far brillare di impegno umanitario la loro Nazione, dopo che la loro Nazione ha costruito , venduto, spedito, i micidiali congegni, ai Paesi in via di sviluppo? Non ci è rimasto altro che alzare gli occhi al cielo e anche più su, fino alla Luna, fino dentro alla Luna e chiederle di raccontarci con calma cosa è successo trentadue anni fa, nel 1969.

Maria Cassi, Leonardo Brizzi e Marco Zannoni sanno esattamente cosa accadde quel 20 Luglio del 1969 e sanno con altrettanta certezza cosa accadeva contemporaneamente, nelle stesse ore, negli stessi momenti qui sulla terra: ad ogni spostamento della navicella spaziale qui sul Pianeta un intero quartiere del centro storico di Firenze viveva sia con ansia che con scettica indifferenza l’evento del secolo. Per la prima volta sul palcoscenico di un teatro è scesa la Luna. L’hanno portata qui per voi.

Ai tre interpreti il compito di ricostruire le voci, gli stati d’animo, di quelle che in apparenza sarebbero potute sembrare solo “comparse” del Pianeta Terra. La coincidenza di un ragù che sobbolle sul fuoco, l’inversione di marcia di un Betino, una lotteria alla Casa del Popolo, avranno molto a che vedere con le prossime emozionanti fasi del misterioso allunaggio. Gli astronauti, Collins, Armstrong e Aldrin potranno contare, a loro insaputa, sulla fondamentale presenza del quartiere di S.Croce al completo.

In evidenza