Presentato il rapporto annuale sugli infortuni sul lavoro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 novembre 2001 15:17
Presentato il rapporto annuale sugli infortuni sul lavoro

FIRENZE- La Toscana in controtendenza rispetto al resto del Paese. Nella nostra Regione infatti nei primi sette mesi dell’anno diminuiscono dell’1,5% gli infortuni sul lavoro. Ancora migliore il dato degli incidenti mortali, che calano del 16,7%, passando da 60 a 50. Nel 2000 i morti sul lavoro in Toscana sono stati 102. Nonostante gli incidenti mortali avvenuti nei giorni scorsi, l'andamento dei primi mesi dell'anno è chiaro. In Italia si registra invece un aumento dello 0,7%, da 587.143 a 591.184.

In calo gli infortuni mortali, scesi da 803 a 702 (-12,6%). Sono questi alcuni dei dati più significativi presentati dall’assessore regionale al diritto alla salute, Enrico Rossi, e dal direttore regionale dell’Inail, Piero Giorgini. "Siamo - dice l'assessore Rossi - moderatamente soddisfatti. Ogni volta che si registra un calo degli infortuni non si può che esprimere soddisfazione, ma su questo fronte è necessario fare di più e non abbassare mai la guardia. Da soli non possiamo farcela, serve la collaborazione di tutti i soggetti".

Dal rapporto sulla Toscana relativo al 2000, risulta che gli infortuni nell’industria crescono in termini assoluti (+2%) rispetto al 1999 e più tra le donne, ma diminuiscono sia in agricoltura (-5,5%) che in termini relativi, visto il considerevole aumento dei lavoratori e l’ingresso tra gli assicurati dei parasubordinati, il cui livello infortunistico è più elevato rispetto ai dipendenti. L’incidenza di infortuni che si verificano nei primi cinque giorni dall’assunzione è all’incirca doppia rispetto a quella registrata nei giorni successivi e sono moltissimi i piccoli infortuni non denunciati da imprese che operano in nero o in quell’ampia fascia di “quasi nero” che è forse ancora maggiore.
“La Regione – spiega Enrico Rossi – ha scelto di concentrare la sua attenzione su un più stretto collegamento fra le diverse politiche di settore, formazione, attività produttive, territorio, ambiente, sanità e su una più diretta assunzione di responsabilità rispetto ai problemi della sicurezza da parte delle imprese e dei lavoratori, nonché su interventi sulla trasparenza e sulla regolarità degli appalti.

Abbiamo dato ampio spazio alla concertazione e definito intese e programmi con i sindacati, le organizzazioni più rappresentative delle imprese, dei professionisti e degli esperti qualificati. Si tratta di rafforzare questi rapporti e di promuovere tutte quelle condizioni che possono portare ad evitare infortuni e malattie professionali, attraverso la qualificazione delle funzioni di vigilanza e controllo perché anche se gli infortuni, e in particolare quelli mortali calano, il loro livello è comunque inaccettabile per una Regione come la Toscana che lega la sua immagine ad un modello di sviluppo economico e sociale nel quale i diritti del lavoro e dell’occupazione si accompagnano a quelli della tutela della salute”.
Sono stati 55.307 i sopralluoghi effettuati nelle aziende e nei cantieri della Toscana.

In circa 1 caso su 10 (5.249) sono stati stesi verbali con prescrizioni e in 9.716 occasioni sono stati emessi provvedimenti, ed effettuati 162 sequestri. Gli incidenti si verificano soprattutto nell’industria manifatturiera (35,5%), nelle costruzioni (16%) e nel commercio (12,5%). La causa principale è rappresentata nel 23,2% dei casi dall’ambiente di lavoro, nel 21,4% da materiali o sostanze, nel 19,6% da mezzi di sollevamento o di trasporto. Nel 2,2% dei casi causano una inabilità permanente e nello 0,15% la morte.

In crescita anche le denunce di malattia professionale, dalle 2.172 del 1999 alle 2.584 dello scorso anno.
Conoscere l’andamento dell’occupazione è fondamentale per tenere sotto controllo gli infortuni. Da oltre un anno l’Inail ha adottato la denuncia nominativa degli assicurati, un sistema informatico di rilevazione in tempo reale degli occupati e ha integrato la propria banca dati con quella dell’Inps e del fisco così da individuare i casi di evasione contributiva e di lavoro nero.

L’Inail favorisce l’informazione e la formazione preventiva e antinfortunistica con incentivi economici anche cospicui e favorisce le innovazioni mirate ad abbassare i livelli di rischio. In Italia sono 450 i miliardi stanziati dall’Inail per finanziare le aziende che investono nell’adeguamento alle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro; 150 quelli destinati ai corsi di formazione sulla prevenzione, mentre altri 150 finano progetti di reinserimento degli invalidi nei posti di lavoro. Per la formazione in Toscana sono 199 i progetti vincitori, ma non tutti i finanziamenti disponibili sono stati utilizzati.

La Regione ha scritto all'Inail per cercare di risovere il problema. L'Istituto ha deciso di creare alcuni “team multidisciplinari” formati da ingegneri, medici e chimici per fornire consulenza e assistenza alle piccole e medie imprese sul territorio, in collaborazione con INPS, ASL e Regioni. I servizi di prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro operano in ogni Usl e si occupano di informazione, formazione ed assistenza rivolte all'utenza (lavoratori, imprenditori, rappresentanti alla sicurezza dei lavoratori, organizzazioni dei lavoratori e degli imprenditori, tecnici aziendali della prevenzione) e di vigilanza e controllo nei confronti di tutte le attività produttive presenti nel territorio, con attenzione particolare ai settori con rischi lavorativi più rilevanti.
“Il numero dei sopralluoghi – spiega l’assessore regionale al diritto alla salute, Enrico Rossi - è aumentato in maniera significativa tra il 1999 ed il 2000 passando da 50830 a 55307, con un incremento quindi superiore al 10%.

Un altro dato fortemente indicativo dell'attività di vigilanza esercitata dai servizi è rappresentato dai verbali di prescrizione emessi che sono stati 4.088 nel 1999 e 5.294 nel 2000 con un incremento vicino al 30% che sta a significare anche una maggiore capillarità e severità nel corso dei sopralluoghi effettuati”. Anche il numero di prescrizioni emanate è decisamente aumentato passando da 8.563 a 9.716. Il numero dei sequestri è passato dai 120 del 1999 ai 160 del 2000. Le attività di formazione svolte dai servizi sono state incrementate in maniera significativa nel biennio 1999-2000; in particolare le iniziative svolte sono passate da 383 a 510 ed i lavoratori interessati sono passati da 7686 a 9642.

Infine hanno subito un aumento veramente consistente gli incontri con i rappresentanti alla sicurezza dei lavoratori passando dai 276 del 1999 ai 676 del 2000, con un aumento quindi superiore al 100%. “Tra le iniziative regionali più significative – aggiunge Rossi - c’è l’obiettivo di destinare almeno il 5% delle risorse sanitarie alla prevenzione; l’istituzione dei dipartimenti di prevenzione in tutte le ASL; l’attuazione di piani mirati nei settori più a rischio, l’adozione di specifiche normative per la qualificazione dei sistemi di prevenzione delle imprese.

In tutte le Aziende USL è stato istituito uno specifico numero verde per consentire una più facile comunicazione tra i servizi ed i lavoratori”.
La Regione e l’Inail hanno firmato una convenzione della durata di cinque anni con la quale si impegnano a ottimizzare il servizio all’utenza nel campo della sicurezza, igiene e salute nei luoghi di lavoro e negli ambienti di vita. I due soggetti si sono accordati per diffondere e interpretare i dati sugli infortuni e sulle malattie professionali sui luoghi di lavoro; scambiarsi informazioni in materia di sicurezza e salute, garantendo un più facile accesso alle banche dati; realizzare modelli di monitoraggio del rapporto costi e benefici della prevenzione; effettuare analisi e ricerche epidemiologiche sulle malattie professionali e su quelle causate dal lavoro; realizzare campagne di promozione dell’uso di mezzi e misure di prevenzione; progettare piani e percorsi formativi nel campo della sicurezza, igiene e salute nei luoghi di lavoro.

Lo faranno attraverso la realizzazione di modelli integrati di raccolta di dati relativi a informazioni sulla mappatura dei rischi, sul fenomeno infortunistico e sulle malattie comunque collegate al lavoro. In particolare l’INAIL garantirà la tempestiva e sistematica trasmissione ai Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Usl dei dati relativi alle denunce ed ai certificati d’infortunio, disaggregati per Comune, contenenti i nominativi e le informazioni anagrafiche degli infortunati, l’indicazione della ditta di appartenenza dell’infortunato e le informazioni sul luogo in cui è accaduto l’incidente, nonché i referti nominativi relativi alla patologia professionale e connessa al lavoro.

Da parte sua la Regione impegnerà le Asl a trasmettere tempestivamente all’Inail i certificati di infortunio sul lavoro raccolti attraverso le strutture sanitarie e i verbali di prescrizione emanati nei confronti delle aziende. Regione e Inail si impegnano infine ad integrare le rispettive conoscenze e a renderle disponibili alle parti sociali e a tutti gli operatori della prevenzione. L’Inail attiverà in via sperimentale i flussi informativi sugli infortuni e nelle abitazioni.

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