A Firenze il forum europeo delle 100 città, possibilità di nuovi fondi per l’hi-tech

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 novembre 2001 18:04
A Firenze il forum europeo delle 100 città, possibilità di nuovi fondi per l’hi-tech

La Regione Toscana coordinerà il forum delle cento regioni europee che si terrà a Firenze nella prossima primavera.
La Toscana, in questi ultimi anni, si è conquistata all’interno dell’Ue una credibilità sulle politiche di sviluppo dell’innovazione tecnologica, costruita sui risultati del programma comunitario Ris-Toscana (Regional innovation strategy) che le ha consentito di poter coordinare il forum delle cento regioni europee, reduci da esperienze affini per lo sviluppo dei progetti pilota Ris-Plus.


Il centro dell’attenzione sarà rivolto i quattro risultati del progetto Ris: la penna laser per restaurare i monumenti, i raggi infrarossi diagnostici, gli scanner tridimensionali e i sistemi di monitoraggio ambientale. Un’iniziativa che ha dimostrato le potenzialità delle piccole imprese toscane e che potrebbe presto tradursi in consistenti sostegni economici alle Pmi più innovative.
L’esperienza fatta dalla Regione Toscana è stata fondamentale perché ha consentito di costruire un modello organizzativo e finanziario per la promozione dell’innovazione tecnologica.

Infatti, se in precedenza i finanziamenti pubblici andavano a soggetti imprenditoriali, che spesso erano i più forti sul mercato, i quali poi programmavano come utilizzarli, in questo è stata finanziata la domanda a partire dalle richieste di mercato, investendo risorse su progetti di ricerca applicata. Questo consente anche alla piccolissima impresa, purchè fortemente innovativa e orientata ai bisogni di mercato, di vedersi finanziare una propria idea. Inoltre, ciò che ha favorevolmente colpito la Commissione europea è stato il fatto che attraverso il progetto Ris-Toscana si è riusciti a produrre sia innovazione di processo che di prodotto, sia innovazione organizzativa che finanziaria.


La Toscana, pertanto, ha buone carte da giocare nel ruolo di coordinamento del forum sull’innovazione tecnologica continentale. Dal confronto delle esperienze, infatti, dovrebbe emergere un nuovo modello organizzativo, produttivo e finanziario per l’innovazione higt-tech. In Toscana, spiegano alla Regione, esistono circa 115 mila imprese artigiane e 100 mila Pmi, che in un’ottica europea sono tutte da considerarsi microimprese, con i conseguenti problemi di accesso al credito per finanziare l’innovazione tecnologica.

La Regione, quindi, potrebbe utilizzare una parte consistente dei 1.830 miliardi di lire (pari a 945 milioni di euro) che arriveranno in Toscana grazie al Docup proprio per agevolare il credito a servizio dell’alta tecnologia e dei processi d’innovazione.
Una politica che, se andasse in porto, rappresenterebbe un’ulteriore e decisiva spinta alla ricerca per le Pmi toscane, che già hanno dimostrato una forte attitudine alla cooperazione con il mondo della ricerca scientifica e degli utilizzatori finali.


Il successo di Ris-Toscana è stato reso possibile dalla presenza nella regione di centri d’eccellenza come la Galileo, la Sma e i poli universitari di Pisa e Firenze, che hanno applicato le loro capacità tecnologiche al patrimonio culturale e al Know-how artigianale dei restauratori di opere d’arte, i quali operano in istituzioni di grande tradizione come l’Opificio delle pietre dure di Firenze. Grazie al cofinanziamento ottenuto dalla Ue, la Regione è riuscita, spendendo poco più di un miliardo di lire, a far incrociare fra loro professionalità diverse che hanno progettato, sperimentato e poi realizzato quattro prototipi tecnologicamente innovativi che hanno già trovato un loro mercato, suscitando interesse di alcuni acquirenti.



GV

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