Distretto Rurale del Chianti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 ottobre 2001 22:52
Distretto Rurale del Chianti

I Consigli comunali dei Comuni di Radda, Castellina, Castelnuovo Berardenga, Gaiole, Greve, Barberino Val d'Elsa, S. Casciano e Tavarnelle si sono riuniti oggi 31 ottobre in assemblea nell'Auditorium della Banca del Chianti a S. Casciano per illustrare la richiesta di riconoscimento del Distretto Rurale che sarà presentata alla Regione Toscana. Quanto emerge dalla proposta degli otto Comuni del Chianti è di fare del distretto rurale uno strumento per un serio e rispettoso piano di sviluppo del territorio.

I Sindaci degli otto Comuni, già riuniti nella Conferenza permanente dopo la firma solenne di un patto di collaborazione nel 1997 a Pontignano, ritengono che lo sviluppo del Chianti, data la richhezza di risorse materiali e immateriali, sociali ed economiche, organizzative e istituzionali, naturali e artificiali in esso racchiuse, non può essere completamente affidato alle forze di mercato, che determinerebbero lo sviluppo ma non la conservazione di tali risorse, nè a visioni dirigistiche che intendono conservare l'integrità del territorio rurale con rigide norme di tutela che non lo renderebbero fruibile per un moderno sviluppo rurale.

L'idea di sviluppo sottesa al concetto di distretto rurale proposto dagli otto Comuni è perciò quella di uno sviluppo governato dalla comunità locale, che faccia crescere il Chianti in modo razionale e che non costituisca elemento di rottura di quell'equilibrio socio-economico che ha prodotto una qualità della vita ormai presa ad esempio in tutto il mondo. Vista la totale assenza di procedure, la molteplicità degli attori pubblici e privati presenti sul territorio andrà riunita in una struttura unitaria: sforzo dei Comuni sarà quello di trovare un modello unitario di gestione, al quale dovranno essere ricondotte tutte le competenze relative agli obiettivi dati e ne andranno analizzati ache i possibili poteri.

Dovrà essere esaltato il rapporto collaborativo tra privati, organizzazioni professionali, enti pubblici e loro capacità di coesione, già ampiamente dimostrate nell'esperienza dei programmi di iniziariva comunitaria LEADER che ha posto il Chianti tra le arre più attive della Regione Toscana per quanto attiene alla circolazione di idee innovative per i territori rurali. (RO)

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