Vertenza ripetitore di Via Giano della Bella: il Consiglio comunale chiede che l'installazione venga sospesa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 ottobre 2001 07:38
Vertenza ripetitore di Via Giano della Bella: il Consiglio comunale chiede che l'installazione venga sospesa

Il Consiglio comunale ha approvato ieri sera un ordine del giorno che invita il Sindaco a «richiedere un parere dell’Arpat, l’agenzia regionale per l’ambiente, sull’installazione di un’antenna in via Giano della Bella» e a «disporre la sospensione dell’installazione dell’impianto fino all’acquisizione del parere».
In un documento indirizzato all’Amministrazione Comunale di Firenze, la Sezione DS "Oltrarno" chiedeva al Sindaco e al Consiglio comunale di Firenze (oggi riunito) di "accogliere le richieste dei cittadini di Oltrarno, da Via della Chiesa a Via Giano della Bella, sospendendo l’intervento di installazione dell’antenna nell’edificio di proprietà comunale del "Conventino fuori le mura" e riesaminando la localizzazione ed il progetto".
I DS dell’Oltrarno non usavano espressioni di particolare riguardo per l’Amministrazione comunale.

Essi chievano infatti di "abbandonare la logica del caso per caso, come nello scambio Via della Chiesa – Via Giano della Bella, alla ricerca della situazione di minor resistenza", di "affrontare la realizzazione della rete per la telefonia mobile come problema di carattere generale per la città", di "dimostrare in questo più coraggio e fantasia", di "immaginare un futuro diverso per Firenze, in una prospettiva di sviluppo sostenibile".
Idra, che commenta positivamente questa assunzione di responsabilità, informa inoltre di avere appreso dall’ARPAT che il parere dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale in relazione al ripetitore di Via Giano della Bella non è stato richiesto.

Si tratta di un dato interessante, visto che quello di Via Giano della Bella è anche il primo impianto mobile di antenna per la telefonia cellulare a Firenze. Il modo in cui si risolverà questo caso rappresenterà probabilmente un precedente per tutti i prossimi. E i prossimi potrebbero essere numerosi, se è vero che quello degli "impianti mobili" è un escamotage per (tentare di) eludere determinati passaggi altrimenti necessari nei casi degli impianti fissi.

Anche i comitati livornesi che si battono contro l'elettrodotto Enel hanno protestato ieri prima e durante la seduta del consiglio comunale.

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