Per 24 ore al giorno i pazienti troveranno medici specialisti in emergenza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 ottobre 2001 23:28
Per 24 ore al giorno i pazienti troveranno medici specialisti in emergenza

FIRENZE- Rinviata, ma non abbandonata, la richiesta di dimissioni del direttore generale della Asl di Firenze, Paolo Menichetti, presentata da tutti i capigruppo delle opposizioni in consiglio regionale e da quattro capigruppo della maggioranza: Alberto Monaci (Ppi), Pieraldo Ciucchi (Sdi), Luciano Ghelli (Pdci) e Lucia Franchini di Rinnovamento-Riformisti. La richiesta di dimissioni nasceva dalla convinzione che Menichetti avesse ''gestito arbitrariamente'' il rinnovo dei contratti con le case di cura private ''privilegiandone alcune e penalizzandone altre''.

Monaci, Ciucchi e Franchini hanno negato di aver rinunciato alla richiesta su invito dei Ds, il partito di maggioranza relativa, come invece affermato oggi da alcuni quotidiani. ''La richiesta e' ancora in piedi - hanno detto e nessuno di coloro che l'avevano sottoscritta ha tolto la propria firma''. La spiegazione da loro data del fatto che ne' oggi ne' domani si parli della richiesta di dimissioni, malgrado fosse contenuta nell'ordine del giorno, e' che l'assessore per il diritto alla salute, Enrico Rossi, domani non sara' in aula e oggi ha preso parte ai lavori solo per un' ora, assentandosi poi per un altro impegno.
E' una vera e propria rivoluzione quella che attende i pazienti che si presenteranno alla porta dell'ospedale.

I pronto soccorso cambiano volto: non più luoghi di smistamento dei malati, ma veri e propri reparti con precisi ruoli operativi, con personale medico e infermieristico specializzato nell'accettazione d'urgenza, strutture per l'osservazione o per il ricovero breve. "L'università - spiega l'assessore al diritto alla salute, Enrico Rossi - avrà un ruolo chiave nella formazione di questa nuova leva di specialisti dell'emergenza. I pronto soccorso di tutti i 43 stabilimenti ospedalieri della Toscana, sia pur con diversi gradi di complessità, diventeranno il fulcro attorno al quale ruota tutto il sistema.

La nostra indicazione alle Aziende sanitarie e ospedaliere è di rendere gradualmente operativa la nostra delibera entro sei mesi".
Ma vediamo come cambia la porta d'accesso agli ospedali. I pronto soccorso diventano il filtro attraverso cui passano i malati. Il personale, specializzato nel cosiddetto "triage", cioè nella classificazione dei casi in base all'urgenza, vedrà accresciuta la propria capacità diagnostica, attraverso una fase di formazione gestita dalle tre università toscane e che coinvolgerà anche i medici dell'emergenza territoriale che operano anche in collaborazione con le associazioni del volontariato.

Questi medici infatti verranno gradualmente inseriti nei servizi di pronto soccorso, anche alle dipendenze delle Asl. Non saranno i sanitari provenienti dai vari reparti ad occuparsi dell'accettazione, ma i pazienti troveranno personale appositamente formato, in grado di effettuare i primi esami, operare interventi d'urgenza, coinvolgere i colleghi di altre specialità per una consulenza, utilizzare letti dedicati all'osservazione breve (per un massimo di 24 ore) o alla degenza breve, per un massimo di tre giorni.

Alla fine o viene deciso il ricovero nel reparto competente, oppure il malato è rimandato a casa.
"Uno dei nostri obiettivi - precisa l'assesore Rossi - è quello di ridurre il numero degli operatori che intervengono in prima battuta sul paziente, aumentandone la professionalità. Vogliamo creare squadre di specialisti in emergenza, operative 24 ore su 24, nell'interesse dei malati e dei traumatizzati. Per farlo sfrutteremo le professionalità che già esistono e formeremo nuovi operatori, tutti specializzati in interventi e terapie d'urgenza".
Alcune strutture toscane, come Careggi, Grosseto, Livorno e Lucca, sono già avviate lungo questa strada.

Le altre hanno sei mesi di tempo per organizzare i nuovi pronto soccorso.

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