I rapporti tra l'Azienda sanitaria di Firenze e le strutture private in Consiglio regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 Ottobre 2001 00:30
I rapporti tra l'Azienda sanitaria di Firenze e le strutture private in Consiglio regionale

FIRENZE- Si è svolto stamani l’incontro tra le organizzazioni sindacali della sanità privata, l’assessore regionale alla sanità, l’assessore comunale e il direttore generale dell’Azienda Usl 10.
Le parti hanno confermato la validità dell’accordo raggiunto il 10 di luglio che ha consentito all’azienda sanitaria di procedere alla stipula dei contratti di valore triennale sulla base di un piano sanitario centrato sulle esigenze di assistenza ai cittadini della Asl.
Il piano, che comporta l’inizio di una ristrutturazione della sanità privata fiorentina, si è concluso con un significativo incremento delle prestazioni da erogare e delle risorse a disposizione della sanità privata, che aumentano di 9 miliardi e 200 milioni.
Alla luce di tali dati complessivi, la valenza delle iniziative con cui alcuni imprenditori hanno annunciato conseguenze occupazionali è risolvibile nel quadro dell’accordo siglato nel luglio scorso, con il quale le istituzioni, l’Azienda Usl e le organizzazioni sindacali si sono impegnate a cercare concrete soluzione, a partire dallo stesso confronto della ospedalità privata.
Sull'argomento tutti i gruppi consiliari di maggioranza e di opposizione, ad eccezione di Democratici di sinistra e Verdi, hanno resentato una mozione, nella quale di avanzano riserve sull'operato del direttore generale dell'azienda sanitaria.

Il Consiglio e' convocato per oggi alle ore 15 e per domani, mercoledi' 17 ottobre, alle 9.30, con eventuale prosecuzione al pomeriggio. Tra gli altri punti all'ordine del giorno, i bilanci di previsione ed i conti consuntivi degli Enti Parco regionali (Maremma, Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, Alpi Apuane), il programma triennale di attivita' della Commissione per le pari opportunita' e la relazione sull' attivita' svolta nel 2000 dal Comitato per le comunicazioni.

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