37 miliardi per integrare i canoni di affitto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 settembre 2001 16:07
37 miliardi per integrare i canoni di affitto

FIRENZE- Oltre 37 miliardi. A tanto ammontano le risorse del Fondo nazionale per l’integrazione dei canoni di locazione che la Regione Toscana ha trasferito ai Comuni. In virtù di questo provvedimento sin dalla fine di questo mese i Comuni potranno erogare le spettanze ai cittadini che ne hanno titolo. I fondi a sostegno delle locazioni sono destinati alle famiglie di basso reddito che hanno contratti di locazione privata. I principali criteri per l’erogazione di questo contributo sono rappresentate dal livello di reddito della famiglia richiedente e l’incidenza del canone d’affitto sul reddito stesso.

I 37 miliardi e 254 milioni di contributi, con i quali sarà possibile rispondere a migliaia di richieste in tutta la Toscana, rappresentano il 70 per cento del Fondo annuale (il Fondo, dipendente dal Ministero dei lavori pubblici, è per il 2001 di 52 miliardi e 839 milioni); il restante 30 per cento (15miliardi e 96 milioni) sarà trasferito ai Comuni alla fine dell’anno, successivamente alla presentazione delle graduatorie degli aventi diritto relative al secondo semestre 2001. “Uniformità di trattamento a livello regionale, maggiore certezza di risorse ai comuni ed efficienza gestionale: sono questi i criteri su cui si è basato il meccanismo di ripartizione delle risorse” sottolinea l’assessore a urbanistica e casa Riccardo Conti.

Una delle principali novità è stata rappresentata dal fatto che si è deciso di procedere alla ripartizione dopo la presentazione, da parte dei Comuni, delle graduatorie dei soggetti richiedenti. Se in questa fase tale meccanismo può aver creato qualche ritardo, la conoscenza della domanda complessiva di contributi relativa all’anno in corso consentirà, sin dall’anno prossimo, di procedere con grande rapidità al trasferimento delle risorse. Non solo: questa innovazione permetterà anche di evitare i problemi verificatisi nel 2000 con l’assegnazione preventiva delle risorse: essa aveva prodotto, infatti, situazioni di “sofferenza” per alcuni Comuni (domande molto superiori alle disponibilità assegnate) e immobilizzo di risorse per altri (eccesso di disponibilità rispetto alle domande).

Grazie a tale lavoro, peraltro, si sono potute accertare economie per circa 3 miliardi e mezzo: tutte queste risorse sono andate ad incrementare il Fondo di quest’anno e quindi consentiranno di rispondere a un numero ancora maggiore di richieste.

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