Gogmagog al Castello dell'Acciaiolo di Scandicci lunedì 10 settembre alle ore 21.30

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 settembre 2001 18:44
Gogmagog al Castello dell'Acciaiolo di Scandicci lunedì 10 settembre alle ore 21.30

Un prigioniero, un servo, un re e il pensiero di una donna da inventare, da possedere, da uccidere. A questo giocano tre miseri personaggi, tre losche entità che racchiudono in sé la scarna e desolante assenza dei personaggi beckettiani e per attrito parlano un linguaggio barocco e grottesco come quello dell’Escuriale di De Ghelderode. Tutto accade in quella solita stanza dove si annidano le farneticazioni nel percorso di ricerca della compagni Gogmagog fino ad oggi.
In CANI, il lavoro sulla figura del Buffone “inonda” completamente la scena.

I tre personaggi maschili si mettono a nudo e così incarnano le loro umane maschere. In questo “brutto posto” (un retrobottega del teatro), l’azione eroica, quella dei “grandi” uomini è negata, nella sospensione dell’attesa, e non resta che il gioco del travestimento, dell’accenno, della simulazione, del potere, insieme all’azione verbale. La possibilità del linguaggio, il potere della parola – e il suo fallimento -, è l’incessante arma dei tre Buffoni per non estinguersi, per affermare ognuno la propria esistenza in questo punto vuoto dell’attesa.

Ma le logiche del pensiero si infrangono, i confini fra pazzia, follia ispirata, sogno di liberazione, allucinazione, contaminano la natura della storia, soprattutto di questa storia dove il silenzio della morte si insinua fra le mura del palazzo. Cosa succede quando un buffone diventa triste?

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