Le associazioni dei pensionati chiedono di partecipare all'elaborazione del nuovo piano integrato sociale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 agosto 2001 17:49
Le associazioni dei pensionati chiedono di partecipare all'elaborazione del nuovo piano integrato sociale

FIRENZE- Salvare le piccole realtà rurali e montane toscane, dove continuano ad abitare parecchi anziani, ed accrescerne la qualità del vivere aumentando i servizi. Le associazioni dei sindacati dei pensionati dei lavoratori autonomi – Anap, Anp-Cia, Federpensionati della Coldiretti, Federpensionati della Confcommercio, Fipac, Fnap – hanno incontrato stamani il vice presidente della Regione Toscana, Angelo Passaleva. Argomenti trattati: la sicurezza sociale e i servizi rivolti ai residenti più anziani delle aree rurali (abitazioni, collegamenti stradali, trasporti ma anche gli uffici postali che stanno chiudendo) con una serie di riflessioni in vista della revisione della legge n.

72 del 1997 sulla nuova cittadinanza sociale e le pari opportunità e dell’elaborazione del nuovo piano integrato sociale triennale.
Un’indagine realizzata dalla Regione Toscana tramite l’Università di Pisa, condotta in alcune aree rurali della Toscana, ha infatti evidenziato l’opportunità di una maggiore attenzione per zone fino ad oggi non al centro dell’attenzione. Cresce la domanda mentre i servizi, hanno sottolineato le associazioni dei pensionati, si sono progressivamente ridotti nel corso degli ultimi anni e i Comuni da soli, talvolta, appaiono in grosse difficoltà a dare risposte ai bisogni emergenti.

Le maggiori esigenze di carattere sociale derivano anche dal maggiore invecchiamento della popolazione e spesso si presentano in maniera molto diversa rispetto a quelle dei grandi centri urbani della Toscana e delle loro periferie. Il giudizio sulla legislazione regionale da parte dei sindacati appare positivo, nonostante che esista uno scarto ancora vistoso tra realtà e realtà. Punti qualificanti sono stati giudicati soprattutto gli incentivi all’assistenza domiciliarie e i buoni-servizio da erogare alle famiglie, già previsti dalla Regione.

Le proposte non sono comunque mancate: minibus gestiti da artigiani e da associazioni di volontariato, partecipazione degli enti locali alle spese di sistemazione igienico-sanitaria delle case abitata da anziani soli, con assunzione delle proprietà da parte degli stessi in percentuale corrispondente all’investimento. Il vice presidente ha preso nota: quanto agli uffici postali che stanno chiudendo, Passaleva ha informato i sindacati sull’idea lanciata dalla Regione di empori tuttofare da affidare a privati.

E soddisfazione è stata espressa da parte di tutti per l’esito dell’incontro.

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