La città aromatica: il Palazzo delle Papesse di Siena prende parte all¹evento con il ciclo espositivo Pianeti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 agosto 2001 18:36
La città aromatica: il Palazzo delle Papesse di Siena prende parte all¹evento con il ciclo espositivo Pianeti

Venerdì 24 agosto alle 18.00 verrà inaugurata The Age of Wonders un¹iniziativa espositiva con cui il Palazzo delle Papesse prosegue lo scambio fra giovani artisti, istituzioni e spazi cittadini già avviato con il ciclo Pianeti. L¹iniziativa darà infatti a tre giovani artisti senesi l¹opportunità di confrontarsi con gli spazi pubblici della propria città. Le tre installazioni ribadiscono la centralità del gesto artistico e il valore dell¹opera contemporanea nei confronti dello spazio pubblico senza voler assumere alcuna enfasi retorica e monumentale.

Con le loro opere i tre artisti invitano lo spettatore a rileggere categorie estetiche, esperienze d¹arte e stereotipi aprendosi alle nuove forme della sensibilità e del linguaggio artistico attuale.
Filippo Frosini ha ideato un manifesto destinato agli spazi per le pubbliche affissioni. Il manifesto raffigura un cuore composto di lamine di rame rivettate le une alle altre e circondato di spine dello stesso materiale. I rivetti sono ruggini e la superficie del rame è coperta di patina e incrostazioni, come se su di essa si fossero depositati i segni del tempo.
Il cuore oltre ad essere un¹iconografia personale è un¹immagine che si aggancia all¹iconografia sacra e profana, dal sacro cuore ai cuori di Jim Dine Contemporaneamente tuttavia, la scelta di riprodurre l¹opera in numerosi manifesti è un modo per confrontarsi sullo stesso piano, letteralmente, con le immagini effimere e superficiali della pubblicità.
L¹opera ribadisce l¹importanza della durata nel tempo e dunque della memoria nella creazione artistica, ma non si chiude in se stessa, scegliendo invece di mettere la propria natura tradizionale in gioco nel confronto con le immagini della contemporaneità.
Francesco Carone ha creato un metro da sarta lungo venti metri e largo in proporzione in PVC, materiale di cui i metri da sarta sono fatti abitualmente.

Il metro penderà svolto da una delle terrazze del Palazzo delle Papesse. I numeri progressivi che segnano le misure sono stati sostituiti dall¹artista con formule o simboli che ad essi equivalgono. Le formule, tratte da linguaggi diversi, dalla matematica, dalla musica, come dall¹alchimia non sono di immediata interpretazione; così, ad esempio il simbolo chimico dell¹elio sostituisce il 2 e un triangolo sostituisce il 3.
Per utilizzare il metro, per prendere la misura delle cose, è dunque necessario ³essere edotti², possedere un sistema di riferimento.

In caso contrario il metro apparirà insensato e inservibile. Lo stesso rischio di apparire inutile agli occhi di chi non possieda gli strumenti per ³misurare², corre non solo il metro come strumento, ma come opera, e con esso le opere d¹arte in generale. Il rifiuto dell¹opera può dunque essere la spia della sua incomprensione.
Christian Posani costruirà in piazza Sant¹Agostino una camera ottica in muratura. A differenza delle tradizionali camere ottiche tuttavia, l¹opera di Posani invertirà il rapporto fra oggetto dell¹osservazione e osservatore.
L¹oggetto sarà collocato all¹interno della camera ottica e la sua immagine sarà proiettata su di un vetro smerigliato e sarà visibile dall¹esterno.

La costruzione sfrutterà dunque il principio della fotografia per dare luogo ad una proiezione continua, ad una sorta di video essenziale che sarà interrotto solo dal calar del sole per riprendere all¹alba.
L¹opera farà dialogare passato e presente, primordi dell¹immagine meccanica e contemporaneità del video d¹artista sottolineando la contiguità fra forme espressive ormai apparentemente distanti.
Le modalità espositive nonché i luoghi scelti dai tre artisti innescano anche un dialogo serrato con la politica culturale recente della città che ha visto accelerare il confronto con il linguaggio contemporaneo dell¹arte e le sue più significative manifestazioni.

Mentre il lavoro di Francesco Carone trova nel Palazzo delle Papesse la cornice ottimale per ridefinire una giusta etica nel rapporto tra istituzioni, Christian Posani ritorna ad occupare piazza sant¹Agostino nel punto in cui il confronto tra città e arte contemporanea si è fatto più critico allorché Tony Cragg aveva qui esposto la scultura che oggi si trova agli Orti dei Tolomei. Fillippo Frosini offre al consumo di migliaia di sguardi il proprio cuore, la propria opera, invitando ognuno di noi a dedicare maggior tempo e attenzione alle forme della sensibilità.

In evidenza