Domenici: "Una scuola fiorentina porterà il nome di Indro Montanelli"

Redazione Nove da Firenze
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24 luglio 2001 22:26
Domenici:

“Montanelli è stato un protagonista del nostro Novecento. Un uomo di lettere che ha partecipato alla crescita culturale e civile del nostro paese. Con i suoi scritti controcorrente ha saputo stimolare il dibattito e il confronto tra parti differenti ed è stato da esempio per tante generazioni. Per questo vorrei che il suo nome si legasse a una scuola”. E’ stato il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici ad annunciare l’intenzione di intitolare un edificio scolastico al giornalista scomparso.

Nei prossimi giorni l’assessore alla pubblica istruzione, Daniela Lastri, effettuerà una ricognizione conoscitiva per verificare quale istituto potrebbe cambiare nome e diventare la scuola Indro Montanelli. “Voglio sollecitare – ha aggiunto il sindaco – gli istituti culturali di cui la nostra città è ricca a realizzare momenti di dibattito su Montanelli. E’ importante arricchire la nostra conoscenza di quest’uomo e della sua opera con adeguate iniziative culturali e penso che Firenze sia una delle città più adatte a svolgere questa riflessione”.

Questa è la lettera che Claudio Martini, Presidente della Regione ha inviato al direttore del Corsera Ferruccio De Bortoli per esprimere il cordoglio per la morte di Indro Montanelli:
"Gentile dottor De Bortoli,
so che l'indirizzo a cui invio questa partecipazione di dolore è quello giusto.

La casa di Indro Montanelli era la redazione: quella del giornale che lei dirige, soprattutto, ma di quante altre testate! Insomma, la redazione come perifrasi di un mestiere, di un impegno, di una vocazione. "Se non scrivo, muoio", aveva detto e in questa frase mi sembra sia racchiusa la storia di un uomo così importante per l'Italia. Era un maledetto toscano, un conservatore purosangue, un uomo libero fino all'ostinazione. Al quale noi tutti dobbiamo qualcosa. Troppo spesso i giornali ricevono critiche che più giustamente dovrebbero essere indirizzate al mondo che essi descrivono: se i giornalisti sapranno conservare la lezione che Montanelli ha dato loro, il loro ruolo sarà sempre fondamentale, anche in questo mondo che cambia alla velocità della luce".

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