Prima di quantificare l’aumento delle licenze taxi sarebbe opportuno organizzare, come hanno fatto da tempo Torino e Bologna, il “taxi metropolitano”. La proposta è dei consiglieri di Forza Italia Graziano Grazzini e Massimo Pieri secondo i quali «ormai tutto il dibattito sulla mobilità, vicesindaco compreso, non prescinde più dall’aumento delle licenze dei taxi a Firenze». «Noi - hanno spiegato Pieri e Grazzini - vogliamo aprire una riflessione sullo sviluppo del territorio metropolitano prima di indicare quale provvedimento debba essere intrapreso dalla giunta Domenici secondo l’indirizzo dato dal Consiglio comunale.
In quest’ottica è doveroso ricordare come negli ultimi anni si sono sviluppate a Scandicci, Calenzano, Bagno a Ripoli, Fiesole, Sesto Fiorentino, zone industriali ed artigianali creando un vero e proprio flusso di imprenditori, manager e addetti ai lavori che facendo uso dei comuni mezzi di trasporto quali treno, aereo, danno vita ad una nuova esigenza di mobilità pubblica». Per questo i due consiglieri propongono «un servizio taxi su scala metropolitana». «I servizi di utilità pubblica come smaltimento rifiuti, acqua, energia - hanno aggiunto i due esponenti del centrodestra - sono condivisi da più Comuni e la loro integrazione è necessaria: non è più tollerabile che un utente non possa usufruire dell’auto pubblica a lui più vicina, sacrificando l’efficienza del servizio sull’altare dei confini comunali».
«Con la dovuta informazione e pubblicità - hanno concluso Pieri e Grazzini - questa iniziativa permetterebbe ai cittadini di veder soddisfatto un loro bisogno con servizio taxi unico ed omogeneo in tutto il comprensorio e per i tassisti un maggior flusso di attività. Gli aspetti tecnici per assicurare reciprocità e non sguarnire le periferie vanno affidati ad opportuni interventi come modem di scambio, priorità zona».
