Toccafondi interviene sulla centrale del latte

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 luglio 2001 16:13
Toccafondi interviene sulla centrale del latte

La cessione della quota di maggioranza della Centrale del latte dovrà essere fatta a partire dal 2005, ovvero solo quando sarà operativo il nuovo stabilimento nell’area della Mercafir. E’ quanto ha proposto il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi secondo il quale «sulla vendita di questa azienda partecipata ci sono ancora molte incertezze». «Dopo la sottoscrizione del protocollo di intesa tra i Comuni di Firenze, Pistoia e Livorno per la vendita della Centrale del Latte - ha sottolineato Toccafondi - trovo positivi alcuni passaggi: la vendita graduale delle quote, la costruzione del nuovo stabilimento in tempi rapidi, le garanzie evidenziate rispetto a dipendenti, allevatori, marchi di produzione».

Secondo il capogruppo di Azione per Firenze «non si sono però risolti o non si sono voluti risolvere, gli elementi di incertezza già espressi in precedenza, che il protocollo firmato, conferma». «Le incertezze - ha spiegato Toccafondi - riguardano anzitutto l'area sulla quale verrà costruito il nuovo stabilimento. Nel protocollo si parla genericamente di "area Mercafir" ma senza indicazione alcuna dei tempi. Dal progetto alla costruzione dei nuovi spazi per il mercato Ittico, dove il nuovo stabilimento si collocherà, occorrono circa 16 mesi.

Questo farebbe slittare la costruzione del nuovo stabilimento della Centrale del Latte. Al momento si è solo trovato un accordo tra Mercafir e Centrale del Latte per il piano finanziario relativo alla costruzione del nuovo mercato ittico ma il via ai lavori è ancora lontano». «Il problema - ha proseguito l’esponente del centrodestra - sta nel fatto che per la costruzione della nuova Centrale occorrono quasi 27 mesi e con questi tempi la fine dei lavori dovrebbe essere prevista per aprile 2005.

Una data ben lontana da quella del febbraio 2004, data che compare nel protocollo d’intesa con la Tav. Con la quale si potrebbe aprire o si è già aperta, una controversia molto lunga». «Altro punto di incertezza - ha ricordato Toccafondi - riguarda la copertura finanziaria di circa 85 miliardi di lire che l'operazione nuovo stabilimento richiede, senza la quale non sarà possibile far partire nessun altra azione relativa al nuovo stabilimento con conseguente allungamento dei tempi. La cessione del pacchetto azionario entro l'anno in corso inoltre sarà, come evidenziato nel protocollo d'intesa firmato, del 40%.

La Centrale del Latte sarà così costretta ad indebitarsi per la costruzione del nuovo stabilimento per circa 22 miliardi. Ed ancora non è vero che la cessione immediata della successiva quota azionaria sarebbe auspicabile per le finanze dei soci pubblici, come scritto nel documento di indirizzi e come si intende nel protocollo di intesa, perché come più volte detto con il nuovo stabilimento si risparmieranno 5 miliardi e mezzo l'anno per spese di produzione, e il valore della Centrale aumenterebbe sensibilmente».

«E' quindi necessario - ha concluso - procedere alla seconda fase della vendita solo dopo il 2005 e non, come scritto nel protocollo di intesa firmato, già "entro il 31.12.2003". Elementi che non hanno avuto risposte concrete e alle quali il Comune di Firenze sembra non aver dato particolare attenzione nella fase di contrattazione con gli altri comuni».(mr)

In evidenza