A Stia la quattordicesima Biennale del ferro battuto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 luglio 2001 13:50
A Stia la quattordicesima Biennale del ferro battuto

FIRENZE La tradizione antica dell’arte della forgiatura del ferro e le nuove tendenze del design, le tecniche dei maestri fabbri e le nuove tecnologie d’avanguardia, il ferro battuto come espressione del territorio ed elemento trainante del suo sviluppo, economico e turistico. Questi gli elementi chiave della quattordicesima edizione della Biennale nazionale dell’arte fabbrile, rassegna mercantile dell’artigianato del ferro battuto che si svolgerà a Stia dal 30 agosto al 2 settembre. A presentare la rassegna è stato l’assessore all’industria, artigianato e piccole e medie imprese Ambrogio Brenna, insieme al sindaco del Comune di Stia Roberto Frulloni, al direttore artistico della Biennale Ada Benetton e al presidente Luisa Copercini.
L’assessore Brenna ha sottolineato i due aspetti fondamentali della manifestazione, sintetizzandoli nella capacità di coniugare una espressione tipica del saper fare come l’arte fabbrile, con strumenti in grado di rispondere in modo innovativo alle sfide dei mercati internazionali .

“E’ per questo - ha detto Brenna - che la Regione guarda con interesse a questa rassegna che va nella stessa direzione cui puntano i nostri sforzi per consolidare e rilanciare lo sviluppo a partire dalle risorse e dal patrimonio culturale che ogni territorio sa e può esprimere”.
La Biennale dell’arte fabbrile di Stia, oltre ad offrire una interessante rassegna della produzione artigianale di un settore che ha radici antichissime e profondi legami con la storia e la tradizione locali, si propone infatti anche come punto di riferimento per le nuove tendenze del design, per la ricerca formale e tecnologica.

E non c’è dubbio, ha osservato l’assessore, che la scommessa per il futuro sia quella di legare sempre di più qualità ad innovazione. La Toscana – ha ricordato Brenna – è una terra nella quale le produzioni dell’artigianato artistico e tradizionale raggiungono livelli qualitativi altissimi e connotazioni inconfodibili, legate spesso e volentieri proprio alla tradizione locale. Il tutto si fonda su un patrimonio di conoscenze e abilità che si è venuto a consolidare nel corso di generazioni.

Non è un caso, dunque, se la Regione si è posta da tempo il problema di tutelare e valorizzare questo patrimonio assecondando, però, anche un processo di modernizzazione e adeguamento alle esigenze del mercato. Uno strumento concreto in questo senso è rappresentato dalla legge regionale 58, operativa dal novembre ‘99, sull’artigianato artistico e tradizionale.

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