Centrale del Latte: dai comuni i criteri per la vendita e per l’individuazione del nuovo acquirente

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 luglio 2001 13:44
Centrale del Latte: dai comuni i criteri per la vendita e per l’individuazione del nuovo acquirente

Mantenimento dei marchi, dei livelli occupazionali e del ruolo dei produttori di latte toscano. Costruzione di una nuova sede sociale e di un nuovo stabilimento alla Mercafir. Sono gli obiettivi che dovrà conseguire la vendita della Centrale del latte di Firenze, Livorno e Pistoia. I comuni proprietari hanno sottoscritto questa mattina, in Palazzo Vecchio, un protocollo d’intesa che definisce il percorso di cessione delle quote pubbliche dell’azienda e i criteri di individuazione dell’acquirente privato, nonché gli obiettivi della procedura di vendita.

L’atto definisce la vendita di un minimo dell’80% del capitale della centrale, specificando che l’acquisto da parte privata avverrà anche attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale. La vendita, si legge nel documento, dovrà essere integrata da un pacchetto di garanzie che il nuovo proprietario dovrà rispettare per tutelare i risultati raggiunti dalla Centrale dal punto di vista occupazionale, della salvaguardia della filiera regionale del latte e della tutela dei consumatori.

Vengono nominate, inoltre, una commissione di coordinamento e una tecnico-amministrativa. Alla prima verrà affidato il coordinamento del percorso di cessione, con il compito di uniformare gli adempimenti previsti per tale processo. La commissione, inoltre, sarà supportata da dall’assistenza tecnica di un advisor. Alla commissione tecnico-amministrativa verrà affidato l’incarico di seguire la procedura di vendita delle partecipazioni della Centrale. Per il trasferimento di proprietà delle quote il protocollo definisce un’unica procedura per l’individuazione dell’acquirente di un minimo dell’80%: tale acquisto avverrà anche mediante la sottoscrizione dell’aumento di capitale che verrà deciso dall’Azienda.

I passaggi della dismissione saranno divisi in più fasi. La prima prevede la cessione proporzionale del 40% del capitale sociale della Centrale, da parte del Comune di Firenze, (detentore del 55,3%), del Comune di Pistoia (detentore del 32,7%), del Comune di Livorno (detentore del 6,01%), della Provincia di Livorno (detentrice del 3,53%). La fase immediatamente successiva prevede l’aumento del capitale sociale della Centrale, riservato al socio privato aggiudicatario, ed eventualmente ad altri soggetti territoriali aventi titolo, fino al 49% del capitale sociale.

Infine, quale ulteriore fase, la cessione delle partecipazioni pubbliche, in misura tale da consentire al socio privato aggiudicatario di giungere a detenere almeno l’80% del capitale sociale o, in alternativa, la totalità del capitale, da perfezionarsi in un tempo da stabilire d’intesa tra i soci venditori, procedura che comunque dovrà essere avviata entro il 31.12.2003.
La procedura d’individuazione dell’acquirente avverrà, mediante trattative dirette con i potenziali interessati - previamente individuati con procedura concorsuale - sulla base di una doppia valutazione delle offerte presentate, comprendente il prezzo di acquisto delle partecipazioni pubbliche e le caratteristiche del piano industriale.
Anche l’iter di individuazione dell’acquirente si dividerà in più tappe.

La prima prevede la pubblicazione di un bando con l’invito a manifestare interesse all’acquisto di un minimo dell’80%. Il bando definirà i requisiti degli aspiranti acquirenti, il prezzo di cessione delle azioni da sottoscrivere ai fini dell’aumento di capitale, i criteri di determinazione del prezzo della seconda tranche del capitale, le modalità di svolgimento delle trattative dirette, secondo principi di trasparenza, par condicio ed oggettività di giudizio. La seconda tappa contempla la verifica della sussistenza dei requisiti soggettivi dei concorrenti aderenti all’invito; la convocazione degli ammessi alla data room (con obbligo di riservatezza e relativa fidejussione a garanzia della medesima); l’individuazione di un’offerta economica minima sotto la quale l’offerta non sarà ritenuta ammessa alla successiva fase delle trattative dirette; la definizione dei requisiti minimi che dovranno essere contenuti nel piano industriale, nonché dei parametri di valutazione del piano industriale e dell’offerta economica e determinazione della ponderazione del valore delle due componenti per l’individuazione dell’acquirente finale.

Infine la terza tappa, con la valutazione dei piani industriali e delle offerte economiche presentate dalle concorrenti; l’invito alle trattative dirette delle concorrenti che hanno superato la soglia economica minima ed hanno presentato un piano industriale rispettoso dei requisiti posti; lo svolgimento delle trattative dirette, secondo le modalità stabilite dal bando e perfezionamento del contratto con la migliore offerente così determinata. Il protocollo sancisce anche che verrà dato particolare rilievo ai piani industriali di medio-lungo periodo; alla credibilità delle società, rispetto capacità di valorizzare i marchi e le esperienze produttive locali; alla capacità di coinvolgere i soggetti del territorio.

Per quanto concerne l’advisor, i comuni prendono atto che il Comune di Pistoia, nella fase di predisposizione delle procedure di vendita della propria partecipazione azionaria alla Centrale, ha effettuato una gara per individuare il consulente finanziario. Da tale gara è risultata vincente l’associazione temporanea d’impresa formata da Fidi Toscana Spa (che è la società capofila), Banca Toscana SpA, Cariprato SpA, Studio Associato Narese-Falorni-Benussi-De Meo. La convenzione stipulata tra il Comune di Pistoia e tale associazione d’impresa prevede la possibilità di adesione alla procedura di vendita congiunta delle partecipazioni da parte di altri soci pubblici.

Una facoltà di cui intendono avvalersi i comuni che sottoscrivono l’accordo per la cessione delle quote.
Il protocollo d’intesa è stato sottoscritto, dai comuni di Firenze, Pistoia, Livorno e la provincia di Livorno, in quanto ente che esercita il coordinamento tra i comuni del territorio facenti parte del Consorzio provinciale del latte di Livorno in liquidazione (ovvero i Comuni di Collesalvetti, Rosignano Marittimo, Bibbona, Castagneto Carducci, Sassetta, San Vincenzo, Campiglia Marittima, Suvereto).

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