Si è concluso lo sciopero della fame di Aldo Laino, RSU dei cantieri TAV

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 luglio 2001 13:41
Si è concluso lo sciopero della fame di Aldo Laino, RSU dei cantieri TAV

Dopo due giorni di digiuno nella centralissima Via Cavour a Firenze, il rappresentante sindacale unitario (RSU) Aldo Laino è stato costretto a cessare la propria azione di protesta sotto la sede della Prefettura per le conseguenze dell'alta pressione arteriosa nelle condizioni di stress provocate dal digiuno. Nel pomeriggio di ieri 18 luglio, a séguito di disturbi circolatori, Aldo Laino è stato ricoverato prima a Santa Maria Nuova e successivamente a Careggi.
L'azione di denuncia del lavoratore RSU dei cantieri TAV ha svelato una clamorosa e paradossale lacuna legislativa nella tutela dei diritti dei lavoratori: ai rappresentati sindacali unitari (RSU) e ai responsabili per la sicurezza (RLS) la normativa in vigore e le sentenze della Corte di Cassazione non riconoscono le indennità per infortunio in itinere (cioè avvenuto fra la sede di lavoro e il luogo delle trattative sindacali o delle attività di formazione alla sicurezza).
Le due organizzazioni che hanno supportato la manifestazione del lavoratore RSU, Medicina Democratica e Idra, non nascondono la propria delusione per la sostanziale indifferenza con la quale le organizzazioni sindacali hanno accolto l'azione del lavoratore.

Scarsissimi sono stati gli attestati di solidarietà: un solo sindacalista ha fatto visita ad Aldo Laino in sciopero della fame, il secondo giorno. Nessuna concreta iniziativa sembra essere stata ancora assunta dai sindacati confederali per una soluzione sia della vicenda personale di Laino sia del problema più generale individuato dalla protesta dell'operaio TAV. Assicureranno i sindacati confederali una tutela legale gratuita al lavoratore nella causa dinanzi al giudice del lavoro che, in assenza di altri proponenti, Medicina Democratica e Idra sono pronti ad avviare? Formalizzeranno i sindacati, e quando, una richiesta al Governo di intervento diretto in materia, anche tramite decreto? Idra e Medicina Democratica hanno chiesto ai sindacati di scriverne al Prefetto di Firenze, il cui Capo gabinetto dott.

Renato Saccone ha mostrato un'apprezzata disponibilità al riguardo durante il colloquio avuto con Aldo Laino e con i rappresentanti delle due associazioni, lo scorso lunedì 16 luglio, alla vigilia dell'azione di protesta.
C'è poi un'altra strada maestra da perseguire subito e comunque: quella dell'iniziativa legislativa, che colmi alla radice il vuoto di diritti subìto da tutti gli RSU e RLS d'Italia. Anche in questa direzione Medicina Democratica e Idra hanno iniziato ad attivarsi. Il primo parlamentare al quale si sono rivolti, in quanto ex presidente della Commissione Lavoro della Camera eletto in Toscana, è stato Renzo Innocenti.

Ma dalla sua segreteria si è appreso che l'on. Innocenti, ancora oggi membro della Commissione Lavoro della Camera, non sarebbe in grado di intervenire sulla materia a causa dei numerosi altri impegni assunti. Con rammarico le associazioni ne prendono atto, ed estendono quindi a tutti i parlamentari eletti in provincia o in regione l'invito a promuovere con urgenza una soluzione legislativa del problema all'altezza delle esigenze di tutela dei diritti di tutte le categorie.

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