Fiorentina calcio: azionariato popolare?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 luglio 2001 16:07
Fiorentina calcio: azionariato popolare?

Questo il testo di una lettera aperta sulla Fiorentina calcio spa del consigliere di Forza Italia Massimo Pieri:
«Realizzare a Firenze un intervento di azionariato popolare per gestire una squadra di calcio professionistica sarebbe un’impresa storica. Troppo bello perché sia vero. Purtroppo ci dobbiamo confrontare con una realtà che non è né quella inglese né tantomeno quella spagnola. Innanzi tutto sarebbe opportuno spiegare bene a tutti i tifosi che intendono partecipare ad un progetto del genere che ogni anno, e talvolta ogni sei mesi, si deve mettere mano al portafogli e donare alla causa denaro fresco.

E’ quindi difficile pensare che si possano così tanti finanziatori fra la cittadinanza (a Barcellona sono oltre 100.000) disposti a pagare le varie quote ininterrottamente per 4,5,10 anni. Se oltretutto la squadra non dovesse raggiungere gli obiettivi prefissati con molta probabilità si dovrebbe prevedere una diminuzione dei soci. Se poi si dovesse addirittura retrocedere quanti sarebbero disposti ad intervenire finanziariamente? Inoltre nel modello di azionariato popolare si dovrebbero prevedere dei servizi o benefit per i soci.

Dato che in Italia le società calcistiche non gestiscono in prima persona gli stadi è quasi impossibile assegnare un posto auto ed un posto a sedere in occasione delle gare interne della propria squadra. Se analizziamo il merchandising le perplessità crescono perché nel nostro Paese proliferano i falsi con il conseguente abbassamento delle vendite delle maglie originali, pantaloncini, casacche varie, gadget, poster, scarpe, tute sportive ecc. La vita sociale che ruota intorno alle squadre professionistiche in Italia è ben delineata e supportata perfettamente dai club sostenitori.

Intravedo difficoltà di gestione diretta delle attività se non sono direttamente coinvolti i tifosi organizzati, che in ogni caso sono dei potenziali soci “pubblici”. Ecco perché nutro forti dubbi sulla riuscita di un progetto di azionariato popolare “puro” in Italia. Forse solo la Juventus ed il Milan che hanno un forte bacino d’utenza e tifosi in tutta Italia potrebbero eventualmente riuscire nell’impresa. Probabilmente, essendo in continua evoluzione sia i rapporti fra il grande calcio e la società civile ma soprattutto il rapporto fra Enti Locali e grandi club, si potrebbe auspicare un azionariato popolare misto, non fatto di cordate, non creato in base ad interessi, ma fatto di uomini, sportivi, tifosi veri che nella loro autonomia e singolarità potrebbero, insieme con un “grande “azionista, possedere almeno il 49% della proprietà di una squadra professionistica mentre il restante 51% sarebbe appannaggio dell’ azionista cosiddetto di maggioranza.

In questo modo il potere contrattuale sarebbe comunque più democratico, il bilancio controllato e gli obiettivi, a volte troppo ambiziosi, ridimensionati ma raggiunti. Nel calcio di oggi non sarebbe poca cosa ottenere un successo di queste dimensioni. Nello specifico si auspica chiarezza da parte di chi a Firenze sta portando avanti un’iniziativa simile, Azione Viola, e che siano spiegati nei dettagli i pro ed i contro l’essere socio “popolare”. Infine per correttezza, anche se sognare è lecito, ricostruire la Fiorentina così come presentata dal decreto del Tribunale di Firenze vedrebbe gli azionisti sia di maggioranza sia di minoranza doversi impegnare finanziariamente per almeno 350 miliardi di lire per ottenere risultati medio bassi, 500 miliardi per raggiungere ed allestire una squadra competitiva su almeno tre fronti ( UEFA, campionato e Coppa Italia) ma in particolare se ci fossero velleità di lottare per lo Scudetto o la Champions League l’investimento dovrebbe essere ancora maggiore.

Probabilmente il calcio a questi livelli e per questi investimenti è terminato. Personalmente penso al modello Ajax che si potrebbe sposare perfettamente con la città di Firenze. Il resto sono solo chiacchiere da Bar Sport....vero Vittorio?

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