A Marina di Massa la conferenza organizzativa-programmatica dell'Unioncamere Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 luglio 2001 13:21
A Marina di Massa la conferenza organizzativa-programmatica dell'Unioncamere Toscana

Marina di Massa, 11 luglio 2001 - Rapporti con la Regione e con le associazioni di categoria, il ruolo delle autonomie locali in un sistema istituzionale a connotazione federalista, i servizi alle imprese, internazionalizzazione, formazione e sviluppo tecnologico.
Sono i grandi temi sui quali si sono confrontate le 10 Camere di Commercio della Toscana, riunite a Marina di Massa per definire le linee strategiche del prossimo quadriennio, ed al centro degli interventi del presidente dell'Unioncamere Toscana, Pierfrancesco Pacini, e dei presidenti della Camera di Commercio di Prato, Silvano Gori; di Pistoia, Andrea Gualtierotti; di Firenze, Luca Mantellassi .


Ai lavori, coordinati dal presidente della Camera di Commercio di Massa Carrara, Giulio Conti, hanno partecipato, tra gli altri, l'Assessore regionale alle attività produttive Ambrogio Brenna, il segretario generale del Censis Giuseppe De Rita, che ha presentato i risultati della ricerca su "Il sistema dei servizi alle imprese in Toscana" condotta da Unioncamere e Censis, e il sindaco di Massa Roberto Pucci.
"La complessiva perdita di competitività del nostro sistema regionale nel quadro internazionale, le difficoltà che incontrano le piccole imprese meno strutturate e pur largamente prevalenti nel nostro tessuto economico e un tasso di innovazione dell'apparato produttivo che stenta ad assumere cifre di significativo rilievo, rappresentano motivo di preoccupazione - ha detto il presidente Pacini- per lo sviluppo dell'economia toscana." Da qui l'appello per un forte impegno unitario volto alla ricerca di soluzioni sinergiche come quelle già avviate con gli Enti locali e le associazioni e che hanno visto la nascita dell'Apet, degli sportelli unici, della gestione dell'albo e dell'osservatorio dell'artigianato, del commercio, del turismo e dell'agricoltura.


Sotto questo profilo diventa fondamentale il documento che dovrà stabilire il nuovo statuto della Regione dove sono destinati ad influire anche quei significativi elementi di federalismo che il Parlamento ha recentemente inserito nella carta costituzionale. Un documento che rivolge particolare attenzione al ruolo delle autonomie locali e che vede un rapporto di cooperazione con le Camere di Commercio per valorizzare al massimo le risorse economiche disponibili. "Se è vero che le Camere di Commercio sono, così come la Regione le ha riconosciute, autonomie funzionali, esse non possono non fare parte piena del disegno istituzionale della nuova Regione -ha detto il presidente di Unioncamere- e quindi, in totale concerto con le autonomie territoriali, debbono e vogliono svolgere un ruolo attivo di agenti dello sviluppo, quale rappresentanza completa della sintesi degli operatori sul mercato".

La questione istituzionale ed il collocamento dell'istituto camerale nella filiera delle autonomie è fondamentale e prioritario e in questo contesto "l'Unione deve strutturarsi e qualificarsi per riuscire a svolgere una funzione propositiva di servizio legislativo/amministrativo, per raccogliere, elaborare e presentare, direttamente o indirettamente quale stimolo a coloro che si dimostreranno più sensibili alle istanze che vengono dal mondo dell'economia regionale".
Riguardo ai servizi alle imprese è emersa l'esigenza di consolidare il ruolo svolto dalle Associazioni offrendo loro, anche attraverso corsi di formazione e attività di consulenza, la possibilità di allargare il mercato dei servizi.

E il tema dei servizi alle imprese è stato affrontato anche nel corso della presentazione della ricerca commissionata da Unioncamere al Censis ed introdotta da Giuseppe De Rita e Francesco Benevolo dalla quale emerge l'opportunità di riservare alle Associazioni la gestione dei servizi (il 41% degli intervistati ritengono che i servizi di assistenza alle singole aziende dovrebbero essere erogati principalmente dalle Associazioni di categoria) ed alle Camere di Commercio il ruolo di ente destinato al monitoraggio dei bisogni delle imprese ed alla alta progettazione (è opinione del 58% degli intervistati ).


E nei programmi di Unioncamere, il prossimo quadriennio troveranno spazio i rapporti tra le Camere di Commercio e le Università con la proposta di istituire un organismo composto dai presidenti camerali e dai rettori delle università toscane per trovare soluzioni adeguate alle nuove esigenze delle imprese.
E, infine, riguardo alle autonomie locali, il progetto di dare vita ad una sorta di cooperazione federativa fra le autonomie funzionali e gli organismi che operano per lo sviluppo del mercato: "penso soprattutto –ha detto Pacini- ad Università, fondazioni bancarie, autorità portuali, enti fiera; tutto questo per coordinarsi in modo unitario nei confronti di ogni interlocutore e, soprattutto, della Regione".

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