Papini (Verdi): «L'intervento di Porta a Prato da modello per i futuri insediamenti urbani»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 giugno 2001 00:19
Papini (Verdi): «L'intervento di Porta a Prato da modello per i futuri insediamenti urbani»

«L’intervento di Porta a Prato deve divenire un frammento di città che faccia da modello per i futuri insediamenti urbani. L’impiego di tecniche di bioclimatica e bioedilizia dovrà garantire la migliore qualità della vita possibile per gli abitanti e il minimo impatto ambientale e di consumo energetico». E’ quanto ha dichiarato il capogruppo dei Verdi Alessio Papini. «La variante urbanistica prevista in una parte dell’area ferroviaria di Porta a Prato - ha spiegato Papini - aveva causato forti perplessità sia per la pesantezza dell’intervento in una zona molto edificata e a forte traffico automobilistico.

Inoltre l’uso di un’area di proprietà delle Ferrovie come se fosse di una qualsiasi impresa immobiliare sembra molto dubbio in quanto tali aree sono state date a suo tempo alle Ferrovie da amministrazioni pubbliche per un uso pubblico». «Come può Firenze, una città che fa della qualità dell’edificato, anche se non certo di quello recente, un suo vanto mondiale, permettersi un intervento come quello di Porta a Prato?» si è domandato il capogruppo dei Verdi. «L’unica soluzione - ha concluso Papini - è quella di creare una parte della città all’avanguardia, di massima qualità in un ambito moderno.

Il largo uso di pannelli solari dovrà essere un modello, un’indicazione per il futuro di ogni città moderna. Tutti gli edifici dovranno essere progettati con una gara tra architetti per garantire anche la qualità estetica dell’edificato. Solo così l’intervento potrà essere considerato come una parte di Firenze e non come un alieno calato nella nostra città da una delle molte megalopoli globalizzate e monotone sparse nel mondo».

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