Provincia di Firenze: approvato il consuntivo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 giugno 2001 14:45
Provincia di Firenze: approvato il consuntivo

26 giugno 2001 – Il rendiconto consuntivo della Provincia per l’anno 2000 è stato approvato dal Consiglio provinciale con i voti favorevoli di Ds, Pdci, Ppi, Verdi e Gruppo Misto. Contrari Rc, An e Fi. Attraverso le sue componenti fondamentali (conto del bilancio, conto economico e conto del patrimonio), “il bilancio – ha spiegato l’assessore Massimo Masi - dimostra in un contesto di forte cambiamento del ruolo e della responsabilità della Provincia, il raggiungimento pressoché totale degli obiettivi posti in sede di previsione per l’esercizio 2000, sia sul piano degli investimenti contenuti nel piano delle opere pubbliche, sia su quello, in termini più generali, contenuto e finanziariamente rappresentato nei piani esecutivi di gestione”.

La rigorosa gestione finanziaria ha permesso il rispetto dei vincoli del patto di stabilità, attraverso il controllo della spesa corrente in termini di cassa e competenza, e che ha prodotto un’accresciuta capacità di autofinanziamento. In sintesi nel 2000 sono stati realizzati investimenti, con risorse proprie e di terzi, per oltre 148 miliardi, “cifra importante in termini assoluti ma anche dimostrazione dell’impegno e della capacità realizzativi della struttura”. Massima la trasparenza della gestione “che costituisce presupposto politico e culturale di un più maturo sistema di controllo di gestione”.

Masi avverte che “la crescita delle competenze della Provincia in termini di servizi, con coperture finanziarie di accompagnamento inadeguate, richiederà un maggiore impegno di risorse in termini di spesa corrente”.
Il consuntivo è stato contestato dal capogruppo di Forza Italia Carlo Bevilacqua che ha parlato di “fallimento della Conferenza metropolitana” e della mancata introduzione “di un’affidabile contabilità economica auspicata dal collegio sindacale”. Contestazioni anche sulle partecipazioni azionarie (“venduta al peggio al partecipazione nella Società aeroporto di Firenze”) e sull’alienazione del patrimonio immobiliare.

Circa le infrastrutture e i trasporti il capogruppo ha chiesto “termini temporali certi alla realizzazione della Perfetti Ricasoli-Mezzana”. Bevilacqua ha infine lamentato l’assenza dello Sportello Europa, la cui creazione era stata annunciata. Tranne la critica sullo Sportello Europa, Fabrizio Bandinelli (Ds), riconoscendo un bilancio in buona salute, frutto di un rigoroso lavoro condotto dall’amministrazione provinciale”, trova che, per motivare il suo voto contrario Bevilacqua, abbia individuato temi che non dipendono dall’esclusiva volontà e dalle scelte della Provincia, come Centrale del Latte, aeroporto e area metropolitana.

Pertanto su dati specifici del conto consuntivo “vi è un’implicita valutazione, almeno interessante, anche da parte dell’opposizione”. In realtà il conto consuntivo rivela, attraverso la quantità di risorse movimentate dalla Provincia, che le cifre in campo sono quelle di un grande Ente.
Si tratta a questo punto di aprire una riflessione politica sul programma di governo della Giunta, tenendo conto del patto con la Regione e i Comuni, della riforma federalista, del cambio del quadro di riferimento nella politica nazionale.


Serrata critica al consuntivo da parte di Pier Giuseppe Massai (An) che ha lamentato l’avanzo di bilancio di oltre otto miliardi, l’assenza di schede per opere e programmi (“il collegio dei sindaci dice che se non ci sono schede e riscontri è difficile stabilire a che punto siamo”. Sarebbero mancati “i controlli più volte sollecitati per quanto riguarda quelle grandi opere, quei controlli che dovevano in qualche modo abbattere l’impatto ambientale delle grandi opere”. Vi è poi un totale di spesa “che non torna”.
Per Eugenio D’Amico, capogruppo di Rifondazione comunista, siamo in presenza di un “andamento altalenante”.

“E’ più importante privatizzare – ha chiesto - piuttosto che investire sul personale? Si deve verificare il “volare alto” annunciato dalla Giunta”. D’Amico, che non ha partecipato ad una delle votazioni sul consuntivo per protesta sull’organizzazione dei lavori del Consiglio, a suo avviso subordinata alla maggioranza, ha sostenuto che la Provincia deve rivedere molte delle sue scelte, fra cui quelle sul termovalorizzatore dei rifiuti e sull’Alta velocità.
Per Fabio Filippini, che ha offerto la disponibilità di Forza Italia a collaborare alla riorganizzazione dell’Ente, alla verifica dei fatti la Provincia è inefficace, la sua macchina non è all’altezza.

Scuole, centri per l’impiego ecc. devono funzionare, ora ci sono invece ritardi.
Di buoni risultati conseguiti grazie alla qualità politica della Giunta, alla sua coralità ed alla positiva dialettica instaurata con la maggioranza, ha parlato il capogruppo dei Ds, Tiziano Lepri. A riprova della bontà del lavoro fatto, ha poi detto, depone anche il fatto che le opposizioni accolgano tutti gli anni il consuntivo con le stesse argomentazioni, ogni volta più fiacche.
Per la Giunta il vicepresidente Piero Certosi ha accusato le opposizioni di non avere un respiro strategico ed un progetto politico alternativo a quello della maggioranza.

Ha poi sostenuto che la Provincia è molto migliorata ed è nelle condizioni ideali per affrontare qualsiasi nuovo compito le venga assegnato con il decentramento amministrativo.
“Il consuntivo è lo specchio di una Provincia in buona salute e ben amministrata”, ha aggiunto il presidente Michele Gesualdi, citando fra i buoni risultati il Piano rifiuti, quello rurale e quello faunistico, l’Agenzia per l’energia, la S.r.l. di Mondeggi, l’Istituzione del Parco di Pratolino. Il presidente ha anche invitato a confrontare le realizzazioni della Provincia di Firenze con quelle di altre realtà come Milano e Roma: “Avrete delle sorprese”, ha detto Gesualdi all’opposizione di centrodestra.

A fronte delle nuove competenze servono però trasferimenti di risorse adeguati all’obiettivo di far funzionare quello che non funzionava sotto la gestione dello Stato, ha infine detto Gesualdi, che ha sostenuto la richiesta delle Province di una compartecipazione al gettito dell’Irpef.

In evidenza