TAV: prosciugato un torrente sul Monte Morello, a pochi chilometri da Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 giugno 2001 09:58
TAV: prosciugato un torrente sul Monte Morello, a pochi chilometri da Firenze

Mentre si aprono i cantieri TAV in città, che sconvolgono la viabilità e mettono a repentaglio salute e equilibrio nervoso di decine di migliaia di cittadini, si svuota la falda della montagna che domina la conca di Firenze. Il Monte Morello, il cui traforo rappresenta il "collo di bottiglia" della galleria Alta Velocità di Vaglia, è addirittura un Sito di Importanza Comunitaria, per il quale la Regione Toscana ha proposto una protezione speciale sulla base della Direttiva europea Habitat. Ma Monte Morello è già da anni anche Parco territoriale, mentre da almeno un secolo (dopo i rimboschimenti promossi all'inizio del '900 dal primo deputato socialista di questa regione, Giuseppe Pescetti) rappresenta il polmone verde della 'capitale della cultura'.
Proprio qui, sotto il Monte Morello, lungo il percorso della galleria in costruzione fra Bologna e Firenze, è in corso l'ennesima emergenza idrogeologica.

Dopo i pozzi, adesso è il turno del primo corso d'acqua: il torrente Carzola, sul fianco settentrionale del monte, a pochi chilometri dalla città, è completamente seccato. Affluente principale del Carza, ad esso il Carzola ha sempre assicurato in passato un contributo idrico stabile, anche d'estate.
Dopo i prosciugamenti del Mugello e dell'Alto Mugello, ecco l'ennesima conferma, anche sul versante Firenze: dove passa TAV non sgorga più un filo d'acqua. Si sta mettendo a repentaglio il frutto dell'intelligenza e dell'iniziativa civile dei nostri avi.

Oggi i caprioli, i cinghiali, i tassi, gli istrici e le volpi scendono vicino alle case per cercare l'acqua che manca. E' solo l'inizio di un ciclo di sofferenza che potrà portare alla morte di decine e decine di cuccioli quest'estate, e di individui adulti il prossimo autunno e inverno, quando gli alberi e gli arbusti non riusciranno a portare a termine il proprio ciclo vitale di riproduzione, e mancheranno alle popolazioni ospiti del Monte e del Parco - avifauna compresa - i frutti e le bacche che servono da loro da sostentamento.

Che fine faranno i girini dei rospi smeraldini? L'acqua è vita. Senza l'acqua l'intera catena alimentare si sfilaccia o si distrugge.
"Si va di male in peggio -commenta un documento dell'Associazione di volontariato Idra- la TAV ci sta svuotando la montagna, ma nessuno interviene a fermare lo scempio. Siamo vicini ormai a Pratolino, al Parco di Villa Demidoff, a zone un tempo poco abitate, ma oggi ricche di 'prime case', servizi (compresa la ripristinata ferrovia Faentina) e residenti. L'impatto della TAV rischia di nuocere a molti.

Ricordiamo ciò che il vicesindaco di Vaglia Giuliano Bartolacci, parlando proprio di questa zona, dichiarò a giugno dell'anno scorso (29.6.2000) dinanzi alla Sesta Commissione consiliare (Territorio e Ambiente) della Regione Toscana (dopo la richiesta di audizione sui gravi danni ambientali in Mugello da parte dell'Associazione Idra, quella Commissione decise di allargare il confronto ascoltando anche i sindaci del Mugello e del Comune di Sesto Fiorentino, il presidente della Comunità Montana, l'Arpat e l'ASL): Noi temiamo per quella zona dove, anche se non densamente popolata, abbiamo degli allevatori, abbiamo tutta una serie di case sparse non fomite da acquedotto comunale ma con sorgenti proprie; se il proseguimento della galleria verso Monte Morello intaccasse anche queste piccole sorgenti, si creerebbe un problema per gli allevatori e anche per gli abitanti (…).

Oltretutto sono zone abbastanza periferiche del Comune a ridosso di Monte Morello non raggiunte da nessun acquedotto, per cui sarebbe un grosso problema per il Comune nel caso che si verificasse un caso simile a quello che si è verificato nel Comune di Borgo San Lorenzo ed altri. (…) Ci sono delle strade che non sono nemmeno in questo momento asfaltate, per cui anche con le autobotti ci sarebbe un certo disagio.
L'Alta Velocità distrugge ogni giorno di più gli equilibri ambientali.

Le emergenze sono diventate la norma. Idra rilancia l'allarme: in Toscana per distruggere le risorse idriche non c'è bisogno dell'effetto serra! E per difendere l'ambiente dalla TAV ci vuol altro che il protocollo di Kyoto…".

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