‘Piccino, Piccino, Picciò’: Fino a domenica all’Istituto degli Innocenti per conoscere la realtà dell’asilo nido

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 maggio 2001 18:58
‘Piccino, Piccino, Picciò’: Fino a domenica all’Istituto degli Innocenti per conoscere la realtà dell’asilo nido

Valorizzare il lavoro degli educatori e degli operatori che ogni giorno sono impegnati all’interno degli asili nido della città e far conoscere queste realtà a genitori e non’’. Sono i due principali obiettivi dell’iniziativa presentata oggi dall’assessore alla pubblica istruzione, Daniela Lastri, che fino a domenica permetterà a tutti i fiorentini di verificare di persona le attività che i bambini, da 0 a 3 anni, svolgono ogni giorno. ‘’Piccino, Piccino, Picciò’’, è il titolo dato a questo percorso, realizzato all’Istituto degli Innocenti in Piazza SS.

Annunziata, che gli adulti, anche accompagnati dagli stessi bambini, possono percorrere a piccoli gruppi, con partenze ogni venti minuti fino alle ore 13.00 di domenica 20 maggio. Un percorso che viene animato da giovani attori del ‘Teatro Laboratorio di figure’, di Fiorenza Mariotti, ma soprattutto dagli educatori dei nidi che presentano dal vivo le loro attività quotidiane. Sono infatti stati ricostruiti i locali della manipolazione, delle mense, dei giochi, e di tutte le altre attività.

‘’Crediamo sia importante dare ‘conoscenza’ e possibilità di ‘conoscere’ – ha spiegato l’assessore Lastri – non solo a chi usufruisce di queste strutture. Anzi, gli utenti che sono passati dal nido, sia i bambini sia i loro genitori, hanno sempre uno splendido ricordo di questi anni. Sono senza dubbio la nostra migliore promozione’’. Riferendosi alle polemiche dichiarazioni di un consigliere dell’opposizione l’assessore, invitandolo a venire a vedere quanto è allestito agli Innocenti, ha sottolineato come proprio l’iniziativa ‘’confermi quanto sia cambiato il panorama del nido, non più un ‘parcheggio’ com’era considerato una decina di anni fa, ma un luogo dove prima di tutto è riconosciuta la dignità di cittadini ai bambini.

Chi non capisce questo è perché ancora vede questo tipo di strutture solo come un parcheggio’’. L’assessore Lastri ha poi fornito i dati delle domande d’iscrizione ai nidi arrivate per l’anno scolastico 2001/2002. ‘’Sono circa 2.100, più o meno come lo scorso anno – ha aggiunto l’assessore – ma fino alla metà di giugno non sarà possibile sapere il numero esatto dei bambini che andranno in lista di attesa. Rispetto a questo anno scolastico abbiamo aumentato di oltre 200 posti, aperto nuovi asili e nuovi spazi gioco.

E’ partito molto bene il progetto ‘Famiglie amiche’, con cinque nuclei già formati, e altri speriamo si possano formare da qui a settembre’’. Nel corso dell’inaugurazione del pomeriggio è stato presentato anche un volume sulla psicomotricità, ‘’Comunicare attraverso lo sguardo, il corpo e le emozioni’.

Comunicare attraverso lo sguardo, il corpo e le emozioni
La psicomotricità relazionale è, non tanto un’attività o una tecnica specifica da proporre ai bambini, quanto una nuova metodologia educativa che considera la dimensione affettiva-emozionale della relazione fra bambino-bambino e tra adulto-bambino.

Tale relazione si attua attraverso l’espressione corporea: il corpo, il movimento, la relazione ludica sono strumenti di comunicazione del piccolo nei confronti dello spazio, degli oggetti, dei coetanei e degli adulti. La psicomotricità è un’esperienza importante per i bambini che frequentano il nido, in quanto favorisce la creatività e la fantasia, l’aggressività e la provocazione si trasformano in giochi infiniti fra realtà e finzione. Anche l’adulto scopre se stesso e comprende il mondo misterioso degli altri, interagendo con il bambino con l’atteggiamento di ascolto e rispetto per ciò che sta sperimentando.

Giocare è un’attività spontanea e naturale nel bambino; nel gioco esplora, scopre, sperimenta, sviluppa abilità fisiche, matura conoscenze legate all’apprendimento ed alla relazione; giocare, stimola la sua capacità di pensiero. Nel gioco il corpo è coinvolto nella sua totalità e nel movimento: il tono muscolare, la postura, la mimica facciale, la voce, il gesto, lo sguardo, sono mezzo di comunicazione nella relazione con gli altri e l’ambiente. Giocando il bambino prende coscienza del sé corporeo, dei suoi bisogni, delle emozioni e dei desideri, rivive il proprio vissuto attraverso l’immaginazione e gli oggetti, riproducendo simbolicamente situazioni personali.

Per esprimersi con creatività il bambino ha bisogno di uno spazio ampio per il movimento, dove l’attività del gioco può trovare la libera espressione, egli prova grande piacere e soddisfazione nel gioco sensomotorio; saltare, cadere, rotolare su un tappeto, camminare carponi, ecc. sono le azioni che danno l’emozione del corpo nel movimento e aiutano all’acquisizione del senso di sé. Nel gioco il bambino si identifica e rappresenta personaggi o animali, dei quali assume le sembianze e le caratteristiche simulandone le doti e le abilità (leoni, lupi, draghi…).

Gli oggetti proposti ai bambini, sono intenzionalmente non strutturati per consentire la massima versatilità d’uso e sono: Palloni, cerchi, stoffe, bastoni, carta di vario tipo, scatole di cartone, costruzioni grandi di gommapiuma, tappetoni, corde, camere d’aria e tubi di cartone.

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