Domenici: 'Dobbiamo seguire la linea di collaborazione con le Forze dell'Ordine'

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 marzo 2001 18:41
Domenici: 'Dobbiamo seguire la linea di collaborazione con le Forze dell'Ordine'

“La linea di collaborazione fra enti locali e forze dell’ordine che si è cercato di portare avanti in questo ultimo anno in tema di sicurezza ha dato risultati significativi: inviare questo tipo di messaggio ai cittadini rappresenta un fattore importante di stabilità. Questo è un punto fermo che voglio sottolineare ed è la strada che dobbiamo continuare a seguire. ”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Leonardo Domenici questa mattina, durante l’incontro promosso dal prefetto di Firenze sullo stato della sicurezza nella provincia.

“Riguardo al ruolo del Comuni – ha affermato il primo cittadino – lo spettro dei problemi con cui ci troviamo a fare i conti ci pongono di fronte a nuove sfide. Ci troviamo a fronteggiare situazioni impensabili solo 15 o 20 anni fa: mi riferisco all’immigrazione, all’invecchiamento della popolazione, agli interventi verso l’infanzia. A questo proposito, voglio citare l’esperienza del Centro sicuro per minori aperto dal Comune il 15 febbraio scorso, per la prima accoglienza dei bambini tra i 3 e i 14 anni che si trovano in stato di abbandono: un’esperienza di rilevante, dove sarà importante in particolare il rapporto di collaborazione con la magistratura”.

Secondo il sindaco Domenici, per affrontare le nuove sfide i Comuni avrebbero bisogno di nuove risorse. “Invece su questo fronte – ha precisato – ci troviamo davanti a grandi nuove difficoltà, legate sia alle politiche della sicurezza in quanto tali, sia alle politiche sociali. All’ampliamento dei bisogni e delle necessità dobbiamo rispondere con efficacia. Mi auguro vivamente che queste problematiche possano rientrare nel processo di riforma dello stato in senso federalista”. In questo senso Domenici si unisce all’auspicio del prefetto Serra, con quale si è detto d’accordo “sia con le considerazioni di carattere generale, sia con alcune delle proposte operative avanzate nella sua relazione.

D’altra parte – ha concluso il sindaco – la collaborazione è il presupposto primario per attuare politiche efficaci. Sono sicuro che continuerà anche nel processo di decentramento delle competenze dello stato a livello territoriale in materia di sicurezza”.
Sul tema Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito: "Rapporti incoraggianti rispetto ai toni che, nel procedere della campagna elettorale, le varie parti in gioco tengono alti per meglio offrirsi agli elettori come garanti di un miglior servizio.

Dovremmo compiacercene, ma nutriamo un po' di dubbi al di la' dei numeri forniti: non per negligenza degli addetti ai lavori, ma perche' non possiamo dimenticare che le carceri sono piu' piene che negli anni passati (e questo non puo' voler dire solo una migliore repressione, ma anche un aumento di reati che prevedono la carcerazione preventiva, quindi maggiore pericolosita' dei reati e di chi li commette), e percepiamo una caduta diffusa di fiducia nelle istituzioni per cui, a fronte di piccoli reati, sono sempre meno le persone che li denunciano perche' convinti che sia solo tempo perso.

Inoltre, i nodi centrali su cui si forma gran parte della non sicurezza non sono assolutamente stati modificati. Stiamo parlando delle droghe illegali (per cui i reati ad esse correlati contribuiscono al oltre la meta' della popolazione carceraria) e della prostituzione che impegna quotidianamente buona parte del tempo delle forze dell'ordine per fermare e rilasciare persone che, in quanto prostitute non possono essere sanzionate e giudicate. A singhiozzo (in genere d'estate e quando c'e' meno attenzione per la politica dei partiti e delle istituzioni) qualcuno se ne occupa, chiedendo legalizzazione o pene piu' severe, ma tutto rimane sempre li': cosi' come rimangono li' gli angoli delle nostre strade pieni di chi offre droghe illegali e sesso, con altrettanto codazzo di delinquenza che, grazie al fatto che sono fenomeni illegali, ci prolifera minando la sicurezza delle nostre citta'.

Noi crediamo che il problema possa essere risolto legalizzando le droghe e abolendo qualunque forma di reato che abbia a che fare con la prostituzione, e ci impegniamo a perorare queste cause anche nei confronti del prossimo Parlamento. Ma, pur se non chiediamo altrettanto ai Prefetti, quantomeno gli chiediamo -come a suo modo (che non condividiamo nello specifico) ha fatto oggi il prefetto di Firenze, Achille Serra, chiedendo di vietare la prostituzione per strada in un ambito di legalizzazione della stessa- di porre il problema -non limitandosi ad essere semplici relatori dei numeri che certificano le sventure delle loro province- al Governo e alle istituzioni nazionali di cui sono espressione.

E di porlo in modo che il prossimo Parlamento lo metta tra i suoi impegni urgenti fin dal suo avvio dopo le elezioni".

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