Si tratta di un provvedimento
che destina oltre 160 miliardi a sostegno delle politiche per i minori, per gli
anziani e per tutte le categorie del disagio sociale. Rispetto al passato il
piano si segnala per la crescita esponenziale dei fondi (+60 per cento),
dovuta sia a un maggior intervento dello Stato che della Regione (67 miliardi, 8 aggiuntivi rispetto al bilancio
2000). L'assessore alle politiche sociali ne ha sottolineato il carattere
'federalista' (per la prima volta i fondi statali non hanno vincolo di
destinazione), l'attenzione per il terzo settore (associazioni del volontariato e
della cooperazione sociale potranno partecipare alla programmazione
locale), l'accentuazione delle politiche per gli anziani, con forte sostegno
all'assistenza domiciliare, e per gli immigrati.
Le risorse previste, a parte una quota di 25 miliardi destinata a progetti di
interesse regionale, che comunque ritorneranno alle zone socio-sanitarie,
saranno affidate ai Comuni.
Il piano prevede, a livello sperimentale, anche il varo di buoni-servizio da erogare alle famiglie a seconda del reddito, e che potranno essere spesi presso le strutture accreditate.