Basosi (Democratici). «Restituire alla città l'area del Torrino di Santa Rosa»

Redazione Nove da Firenze
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14 marzo 2001 09:06
Basosi (Democratici). «Restituire alla città l'area del Torrino di Santa Rosa»

Restituire alla cittadinanza l’area del Torrino di Santa Rosa, dotando nel contempo la società “Rondinella-Marzocco” della struttura del chiosco della ristorazione a 50 metri dall’argine dell’Arno. E’ una delle richieste contenute in un’interrogazione del capogruppo dei Democratici Riccardo Basosi. «Un gruppo di cittadini - scrive Basosi - chiedono come mai l’amministrazione non ha dato ancora attuazione all’ordinanza del provveditorato regionale alle opere pubbliche nel quale si intimava alla società “Rondinella Marzocco Srl -Firenze” ed al Comune di Firenze la sospensione immediata di ogni attività all’interno dell’area circostante il Torrino di Santa Rosa e la demolizione di tutte le costruzioni abusive realizzate fino ad oggi nell’alveo del fiume Arno».

Secondo il capogruppo dei Democratici «il progetto per l’utilizzo ed il risanamento dell’area in questione proposto dal provveditorato non sembra risanare la sommità dell’argine e non libera l’antico Torrino da ciò che ancora lo circonda e non ha niente a che fare con la sua storia e con la sua architettura non inserendosi assolutamente nell’armonia delle mura Michelangiolesche che si dipartono dal Torrino fino alla Porta a S.Frediano». «Le soluzioni alternative e non penalizzanti nei confronti della Rondinella Marzocco – ricorda Basosi - sono a portata di mano dato che a 50 metri dall’argine dell’Arno esistono strutture adeguate con ampi spazi circostanti, grande tettoia ristrutturata nell’ambito del progetto “ex Gasometro”, con annessi e connessi e da anni inutilizzate».

Il capogruppo dei Democratici chiede allora di sapere «se esiste da parte dell’amministrazione l’intenzione di far applicare l’apposita ordinanza», «se si intende far utilizzare alla Rondinella Marzocco le strutture del “chiosco della ristorazione” come valida alternativa affinchè possa continuare la propria attività nell’Oltrarno ove ha sempre operato» e «se si intende nel contempo restituire l’area circostanza del Torrino di Santa Rosa libera e aperta all’intera città».

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