Nuova uscita degli Uffizi e sistemazione di piazza Castellani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 febbraio 2001 16:43
Nuova uscita degli Uffizi e sistemazione di piazza Castellani

E’ cominciata ufficialmente oggi la collaborazione fra la città di Firenze e l’architetto giapponese Arata Isozaki, che ha siglato in Palazzo Vecchio gli atti per realizzare la nuova uscita degli Uffizi e ristrutturare piazza Castellani. Il progetto di Isokazi nel 1998 aveva vinto il concorso internazionale per la nuova uscita del museo fiorentino, al quale avevano partecipato alcuni fra i più grandi architetti museografici viventi. Oggi la realizzazione di quel progetto comincia a prendere la sua forma concreta, allargandosi anche all’intera piazza.

Isozaki infatti stamani ha firmato sia la convezione con il ministero per i Beni culturali, che lo impegna a realizzare il progetto esecutivo dell’opera entro un anno, sia il protocollo con il Comune di Firenze, per la progettazione preliminare del restauro di piazza Castellani e la successiva sovrintendenza artistica ai lavori. Alla firma, nella sala di Lorenzo in Palazzo Vecchio, oltre a Isozaki erano presenti il sindaco Leonardo Domenici, il soprintendente ai beni architettonici Mario Lolli Ghetti, il soprintendente ai beni artistici Antonio Paolucci e l’assessore all’Urbanistica del Comune Gianni Biagi.

Per quanto riguarda la nuova uscita degli Uffizi, il progetto di Isozaki prevede la creazione di una nuova grande loggia, con una copertura di travi longitudinali e lucernari trasparenti; l’intera struttura sarà in acciaio rivestito di pietra serena, mentre i lucernari saranno in policarbonato. L’uso della pietra serena contraddistinguerà anche la pavimentazione, le murature laterali e la scala a fianco. La loggia ospiterà una serie di quattro statue, disposte in allineamento alle quattro uscite degli Uffizi: saranno probabilmente opere oggi custodite nel museo, ancora da scegliere.

L'architetto Isozaki vorrebbe che fossero rappresentative dei quattro elementi: aria, acqua, fuoco, terra. Per rendere coerente l’aspetto dell’intera zona a quest’opera, Isozaki ha anche accettato di curare il nuovo aspetto di piazza Castellani: una volta avuti i dati tecnici necessari, entro 90 giorni presenterà il progetto preliminare per il restauro dell’area fra via dei Leoni, via dei Neri, l’ex Capitol e la loggia. Una volta avviato l’intervento, l’architetto giapponese sovrintenderà anche ai lavori.

Per quanto riguarda i tempi, la nuova uscita sarà realizzata entro il 2003, mentre la piazza dovrebbe essere pronta contestualmente al nuovo Capitol, nell’estate del 2002. La realizzazione della nuova uscita degli Uffizi costerà 13 miliardi e mezzo, divisi fra Comune di Firenze e Ministero per i beni culturali. Il Comune potrà coprire la propria quota (6 miliardi e 675 milioni) grazie all’accordo sottoscritto con il gruppo Benetton, che ha versato questa cifra per ottenere di poter ristrutturare l’ex cinema Capitol.

Sempre grazie allo stesso accordo, sarà il gruppo Benetton a realizzare a proprie spese la ristrutturazione della piazza secondo il progetto di Isozaki, per un importo di un miliardo e 65 milioni.
Il progetto per la nuova uscita degli Uffizi in piazza Castellani, su quello che finora è sempre stato considerato il “retro” del museo, avrebbe dovuto essere realizzato da Giovanni Michelucci. La morte del grande architetto fiorentino, nel gennaio del ’91, impedì il compiersi di questo disegno.

Per la nuova uscita della galleria era quindi necessaria un’altra idea, un altro percorso. Nel ’98 la Commissione per i Nuovi Uffizi, istituita dal ministero per i Beni culturali, decise di istituire un concorso internazionale fra i più grandi architetti museografici del mondo, per ridisegnare “questo importante spazio, attualmente privo di particolare connotazione architettonica, da restituire a un pieno utilizzo nel rispetto della fabbrica vasariana, dove dovranno armonicamente incrociarsi il flusso della vita cittadina e quello dei pubblico del museo”: è quanto diceva il protocollo d’intesa siglato allora fra Ministero e Comune di Firenze.

Gli architetti che presentarono i loro progetti furono sei: Gae Aulenti, Mario Botta, Norman Foster, Vittorio Gregotti, Hans Hollein, Arata Isozaki. Il progetto prescelto fu quello del maestro giapponese Isozaki.
“Piazza Castellani assumerà finalmente un aspetto adeguato ad un luogo centrale e vivo della città; tutto il sistema urbano che si appoggia sull’asse via del Proconsolo-piazza Castellani, fra il Duomo e l’Arno, sarà rivitalizzato, anche grazie al prossimo recupero dell’edificio crollato in via del Proconsolo”.

E’ il commento dell’assessore all’Urbanistica Gianni Biagi dopo l’apertura del cantiere per la ristrutturazione dell’ex Capitol, il primo degli interventi destinati a cambiare il volto di piazza Castellani, nel cuore del centro storico della città. Dal novembre scorso si lavora per trasformare l’ex cinema in un grande edificio polifunzionale su quattro piani: punto informativo, bookshop e bar al piano terra, bagni pubblici nell’interrato, un self-service al primo e secondo piano, uffici al terzo piano, una foresteria con quattro appartamenti al quarto.

L’operazione è stata resa possibile dall’accordo fra il Comune di Firenze e la edizioni Property del gruppo Benetton, proprietaria dell’immobile. La convenzione firmata fra le parti nell’agosto scorso disciplina non solo l’attività edilizia e le modalità di intervento, ma anche la parte economica per gli interventi pubblici concordati. Per realizzare l’intervento, Benetton versa al Comune oltre otto miliardi. Di questi, 2 miliardi e 830 milioni di sponsorizzazione e 3 miliardi e 845 milioni in cambio del terzo piano dell’edificio, a cui il Comune ha rinunciato.

L’importo (6 miliardi e 675 milioni) sarà utilizzato dell’amministrazione per coprire la propria quota per realizzare il progetto Isozaki (l’altra metà sarà a carico del Ministero per i Beni culturali). Inoltre Benetton realizzerà a proprie spese l’intervento per la risistemazione di piazza Castellani (un miliardo e 65 milioni) e verserà altri oneri al Comune per quasi 200 milioni. Per Benetton il costo complessivo dell’operazione (compreso l’acquisto dell’immobile) si aggira sui 30 miliardi.

Il termine dei lavori è previsto nel giugno 2002. “Il complesso degli interventi sulla piazza – afferma ancora l’assessore Biagi – permetterà inoltre di eliminare le residue aree di degrado, ancora presenti nel nostro centro storico”.

"Le intenzioni di progetto per la nuova uscita degli Uffizi su piazza Castellani -afferma nella presentazione del progetto Arata Isozaki- consistono nel creare una struttura che permetta al museo di interagire con la città offrendo non solo attrezzature per il museo ma anche nuovi spazi di rinnovamento urbano.

L’idea, cioè, di progettare la nuova uscita del museo non vuole solo creare raffinate soluzioni di arredamento urbano, ma definire un progetto che traduca le semplici esigenze funzionali richieste in forme di spazio e di architettura. Il fatto che tale soluzione debba rapportarsi ad un importante edificio come quello del Vasari non permette di creare un progetto a sé stante, ma di definirlo memore di ciò di cui viene a far parte, cercando di proporsi come il nuovo volto verso il futuro di un edificio rinascimentale.

Trattandosi, inoltre, di un’area al centro di una delle più importanti città storiche dell’arte italiana era interessante rapportarsi alla tradizione storica fiorentina e toscana, sia nelle forme di spazio sia nell’uso dei materiali.
Distribuzione funzionale
Il progetto di riqualificazione di piazza Castellani si compone di una parte piana e di una parte inclinata. La parte piana, adiacente all’uscita dal museo ed alla stessa quota, si offre come il prolungamento di Vicolo dell’Oro.

Ciò permette di connettere il museo direttamente con la serie dei vicoli interni recentemente restaurati e di offrire uno spazio piano largo circa otto metri per l’immediata uscita dei visitatori. Da questo, per connettere la quota museo con la quota strada, si passa alla parte inclinata, ottenuta dal mantenimento della rampa in cemento armato già esistente, eliminandone i parapetti ed ampliandola ai lati per creare una piazza. L’area sotto la piazza viene utilizzata per realizzare nuovi vani tecnici di servizio e per creare le uscite di sicurezza dai servizi igienici del museo, disposti nell’interrato.

Una loggia copre interamente la piazza per creare uno spazio coperto, sempre fruibile dai visitatori. Lo spazio tra essa e le uscite del museo è coperto con una pensilina in acciaio e vetro.
La piazza
L’attuale piazza Castellani viene rinnovata per creare una piazza in pendenza. La pavimentazione è completamente in pietra serena, come anche gli spazi laterali e la parte piana. La piazza ospiterà quattro statue, utilizzando sculture della collezione Uffizi, o loro riproduzioni, disposte in allineamento alle quattro uscite del museo, per richiamare il disegno della facciata.

In tal modo la piazza assumerà un valore simbolico a livello urbano legandosi alle altre antiche piazze fiorentine come piazza della Signoria e la sua Loggia dei Lanzi.
La Loggia
Ai vertici della piazza si alzano quattro pilastri per creare una nuova loggia, a coprire completamente tale spazio urbano. Di questi, i due lungo via Castellani sono disposti sui prolungamenti dei prospetti. I due retrostanti, invece, corrispondono alla controfacciata in pietra serena che riveste le quattro uscite del museo.

La copertura della loggia consiste in una serie di travi, solo longitudinali, disposte radialmente dalla facciata retro degli Uffizi. Queste sottendono una serie di lucernari trasparenti per l’illuminazione della piazza. La struttura è pensata in acciaio con rivestimento in pietra serena, mentre i lucernari sono in policarbonato sagomato. In questo modo la piazza può essere sfruttata indipendentemente dagli agenti atmosferici, evitando congestioni di pubblico al piano terra degli Uffizi in caso di maltempo.

La loggia permette anche di ospitare nella piazza strutture temporanee, come ad esempio allestimenti per pubblicizzare gli avvenimenti e le mostre, come avviene ormai nella maggior parte dei musei. Come la Loggia dei Lanzi era la struttura con cui la Signoria comunicava con la città per gli avvenimenti pubblici, così la nuova loggia per gli Uffizi può diventare lo strumento con cui il museo comunica con la città.
La facciata degli Uffizi
La facciata retro del museo viene valorizzata con il rivestimento in pietra serena, dello spessore di 50 cm.

La forma della controfacciata, accentua il ritmo dell’orditura delle porte allungate con le relative finestre disegnate dal Vasari. Una pensilina in acciaio e vetro, sospesa alla struttura a loggia, permette di accedere alla piazza con continuità anche in caso di maltempo. La struttura in acciaio, disposta a intervalli regolari di 90 cm, richiama le travi longitudinali della loggia, disposte con la stessa orditura. La serie dei tiranti di sospensione ne accentua il rapporto e crea il disegno di facciata.

Le uscite così accentuate, portano la facciata del museo a mantenersi come il punto di attenzione principale della piazza, integrandola con gli Uffizi.
La struttura
La struttura della loggia è in acciaio rivestito in pietra serena. La loggia copre una luce di 30 metri circa lungo via Castellani, e varia in profondità verso gli Uffizi a seconda della forma. Le travi longitudinali di copertura sostengono una serie di lucernari trasparenti, realizzati in policarbonato sagomato, per non utilizzare altre strutture trasversali.

Il rivestimento in pietra serena della facciata del museo è anch’esso con struttra principale in acciaio rivestita, con canali di depluvio per gli scarichi dalla pensilina sovrastante.
I materiali
In riferimento alla tradizione storica fiorentina, la pietra serena costituisce il primo materiale utilizzato nel progetto. Le pavimentazioni della parte piana inclinata e delle parti laterali sono pensate in pietra serena levigata. Anche le murature laterali e la scala a fianco sono rivestite in pietra serena.

La loggia è realizzata con una struttura in acciaio rivestita in pietra serena, come la controfacciata delle uscite del museo. La pensilina sovrastante è in acciaio e vetro, mentre i lucernari della copertura sono in policarbonato.
L’illuminazione
La serie dei lucernari permette l’accesso costante della luce naturale per mantenere la sensazione di piazza e non di porticato. L’illuminazione notturna potrà essere realizzata con apparecchiature di illuminazione disposte entro le travi longitudinali, in modo da non essere visibili e da creare una luce diffusa.

Ciò permetterà di valorizzare la piazza come spazio completamente illuminato di sera, a servizio del pubblico e per poter ospitare eventi temporanei del museo. Tale illuminazione valorizzerà non solo piazza Castellani, ma anche la facciata del museo".

Dopo la laurea all’università di Tokyo, dal 1954 ha lavorato con Kenzo Tange e lo studio Urtec partecipando all’elaborazione di famosi progetti quali quello per lo sviluppo di Tokyo sulle acque della baia e quello per l’esposizione mondiale di Osaka.

Svolge attività professionale autonoma dal 1963. E’ autore di numerose pubblicazioni, ha insegnato in Giappone, negli Stati Uniti e in Europa nel 1986 è stato insignito della Gold Medal dal Royal Institute of British Architects. Fino dalla metà degli anni sessanta ha attraversato da protagonista le stagioni che hanno caratterizzato l’evoluzione della ricerca architettonica giapponese e internazionale. Inizialmente vicino alla ricerca delle avanguardie artistiche e alle proposte futuribili del gruppo dei Metabolisti, la sua opera assume progressivamente caratteristiche di astrazione e una complessità di articolazioni spaziali che generano spesso ambiguità e ironia.

Architetto tra i più prolifici e creativi del mondo dell’architettura internazionale, ha realizzato tra le moltissime opere il Centro Civico di Tsukuba Ibaraki (1979-1983) con il quale si può dire che abbia inaugurato la tecnica della ‘citazione’ di frammenti tratti dall’architettura occidentale del passato, il Museo d’Arte Contemporanea di Los Angeles (1981-1986), il Centro Audiovisivo nel Museo di Storia Regionale di Toyama (1989-1991), l’edificio Disney a Orlando in Florida (1987-1991), il Palazzetto dello Sport di Barcellona (1982-1992), il Museo d’Arte Contemporanea di Nagi (1991-1994), il Museo di La Coruña (1993-1995), il Museo della Scienza di Columbus, Ohio - Usa (1994-1999), il Centro culturale di Shenzen - Cina (1998-2003), l’International Art Village di Akiyoshidai - Giappone (1994-98), il Yamaguchi Cultural Complex, Yamaguchi - Giappone (1997-2003).
“Un segno architettonico moderno forte, nel cuore rinascimentale della città”.

Questa, secondo il sindaco di Firenze Leonardo Domenici, è la portata dell’intervento che realizzerà l’architetto giapponese Arata Isozaki. “Non cambia solo l’uscita degli Uffizi – aggiunge il sindaco -. Con questo intervento viene ridisegnata una piazza storica di Firenze (piazza Castellani), compresa tra l’edificio vasariano e Palazzo Vecchio”. Una piazza che ritroverà non solo lo splendore antico, ma risorgerà a nuova vita, assurgendo a un nuovo ruolo nella geografia urbana.

“Questo intervento – sottolinea il sindaco – segna concretamente la nuova fase di rinnovamento urbano che vivrà Firenze. Un processo di ammodernamento democratico, così mi piace definirlo, che toccherà sia il cuore rinascimentale della città, sia quello ottocentesco, nonché l’intero assetto di alcuni quartieri. Firenze si muove, si rinnova e lo fa partendo proprio dal suo cuore antico – conclude Domenici -. E’ la tradizione che spinge in avanti e che cerca di offrire della città una nuova dimensione moderna, ospitale, vivibile e, soprattutto, più bella”.

In evidenza