Un San Valentino speciale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 febbraio 2001 20:19
Un San Valentino speciale

Valentino è arrivato a Firenze dalla Romania in settembre con un visto turistico di 35 giorni. In realtà è venuto in Italia per cercare lavoro, perché ha bisogno disperato di denaro. Sua figlia è malata di Epilessia e senza lavoro non riesce a farla curare.
Fino a qualche anno fa Valentino era caporeparto di un’azienda meccanica. Coordinava il lavoro di 20 operai. Poi la crisi economia, seguita al crollo del regime comunista, ha spazzato via il vecchio tessuto industriale rumeno e la disoccupazione ha ridotto sul lastrico tante famiglie.


Appena arrivato a Firenze Valentino si è impiegato a nero per una piccola impresa edile che utilizza il suo lavoro e quello di un gruppetto di suoi amici per il tramite di un capomastro nello stile del Caporalato. Naturalmente, essendo un clandestino, non è assicurato anche se nei cantieri dove lavora a nero non vigono le più elementari norme di sicurezza.
Per alcuni mesi Valentino ha dormito alle Draghe, una baraccopoli improvvisata sul bordo dell’Arno alle Piagge. Giovedì mattina, alle 6:30, quando Valentino stava uscendo per raggiungere il cantiere edile, le baracche sono state circondate dalle forze dell’ordine, che rispondendo alle sollecitazioni degli abitanti del quartiere e dell’amministrazione fiorentina, sono intervenute per condurre la quarantina di rumeni che vi dormivano in Questura e per distruggere l’area abusiva che sorgeva su un terreno privato.


In Questura Valentino è stato identificato come clandestino e gli è stato consegnato un foglio di via. Gli è stato cioè intimato di lasciare l’Italia entro 15 giorni, altrimenti sarà espulso coattivamente. E’ ovvio che Valentino non ha alcuna intenzione di abbandonare il suo lavoro in Italia “conquistato” a suon di pesanti sacrifici. E poi a casa ritroverebbe la figlia malata e l’impossibilità di aiutarla stante lo stato di disoccupazione generale.
Ma è sufficiente che, trascorsi i 15 giorni, incappi, per un motivo fortuito, in un controllo di identità per rischiare di essere rispedito in Romania.


Oggi lo abbiamo incontrato in un museo fiorentino. Nonostante i pochi denari a disposizione (specie dopo che giovedì gli è stata abbattuta la baracca), Valentino ama trascorre il suo giorno libero, la domenica, in visita ai tesori della città. In patria Valentino ha studiato e, pur in un momento difficile della vita, cerca con filosofia di mettere a frutto ciò che il destino gli offre. Sa bene che d’ora in avanti qualunque errore, una distrazione, la sfortuna di imbattersi per strada in una pattuglia della polizia, possono costargli l’espulsione e l’impossibilità di dare aiuto alla famiglia.

Ogni giorno dovrà tenere gli occhi ben aperti per restare, per poter lavorare e mandare i soldi a casa.
Entro due settimane dalla sua identificazione dovrebbe lasciare l’Italia. L’ultimo giorno, ironia della sorte, sarebbe il 14 febbraio, il giorno di San Valentino. Ma forse Valentino non se ne ricorderà perché il 14 cade di mercoledì, un giorno lavorativo, e come al solito Valentino sarà, chissà in quale cantiere edile, a coltivare la speranza di lavorare ancora.

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