Tornano i dannati delle Draghe?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 gennaio 2001 16:18
Tornano i dannati delle Draghe?

"Tornano i dannati delle Draghe -titolava stamani La Repubblica- Decine di nuovi stranieri nella favela evacuata due mesi fa Uomini e donne hanno occupato i resti di baracche fatiscenti dove vivono in mezzo ad una montagna di rifiuti. Nelle favelas della Piagge sono ricomparsi i disperati, sessanta, forse settanta extracomunitari, romeni, probabilmente slavi, albanesi e kosovari, quasi tutti uomini. Vivono nelle baracche, accumulano i loro rifiuti in una discarica ogni giorno più alta, si scaldano accendendo fuochi che minacciano le case.

Le favelas delle Piagge hanno iniziato a rianimarsi l’ultimo giorno dell’anno: Dalle baracche hanno sparato botti per tutta la notte racconta la gente della zona. Ma il rientro in massa nel campo di fango e spazzatura c’è stato la scorsa settimana. Raccontano nei condomini: Delle vecchie conoscenze ne sono rimaste quattrocinque, le altre, una sessantina tra cui anche qualche donna, sono tutte facce nuove. C’è un ricambio continuo, un mercato clandestino del posto letto, ma le autorità ci invitano ad avere pazienza.

Abbiamo parlato con l’Ufficio città sicura del Comune, con gli uomini del nucleo controllo del territorio della polizia municipale all’Olmatello e con la polizia. Dicono che dobbiamo aspettare, che la questione è in mano alla magistratura e che è solo questione di giorni, ma i giorni passano e la situazione peggiora. Ogni giorno ci lanciano sopra i sacchetti della spazzatura e la montagna cresce. Attraversano i giardini condominiali, fanno i bisogni sotto i palazzi, ma non sono questi i problemi più grossi spiegano in via Umbria.

Adesso fa freddo, quella gente accende il fuoco per scaldarsi, bruciano legna e tutto quello che trovano, c’è rischio d’incendio. Gli uomini del nucleo antincendio di San Donnino sono intervenuti già due volte, ma anche loro alzano bandiera bianca. Dicono che non possono correre per ogni fuoco e che il problema va risolto alla radice sgomberando la zona. Quella dei giorni passati è stata un’immigrazione silenziosa. Sono arrivati con le valige scassate e gli scatoloni di cartone legati con lo spago.

Hanno portato frigoriferi, elettrodomestici scassati, un’Ape carica di ferri vecchi. E’ successo, insomma, quello che si temeva nei giorni dello sgombero alle Draghe: Ne allontanano e sistemano alcuni, torneranno altri.".
“Non c’è stato alcun ritorno di abusivi alle Draghe, nell’area sgomberata solo due mesi fa. Nei pressi delle Piagge è rimasto un solo insediamento, su cui siamo pronti a intervenire -precisa il sindaco di Firenze Leonardo Domenici- Quell’unico insediamento è all’interno di un terreno di proprietà privata, collocato tra via Umbria e via Veneto, in cui ci sono 28 baracche abusive, occupate da immigrati (tutti adulti e clandestini).

Stiamo collaborando con la Questura, le forze dell’ordine e la procura della repubblica per risolvere la situazione”. Citando il rapporto del nucleo controllo del territorio della polizia municipale, il sindaco ha ricordato che alle Draghe “viene effettuato un costante e quotidiano monitoraggio e attualmente la situazione è sotto controllo”. La situazione in via Umbria, ha precisato Domenici, “è ben conosciuta da tempo. Il primo intervento dell’amministrazione è stato fatto oltre un anno fa”.
Il 23 dicembre 1999 è stata emessa un’ordinanza che, per rischio di danno ambientale, intimava al proprietario dell’area di provvedere a smaltire i rifiuti entro 60 giorni.

Le violazioni contestate erano: abbandono, deposito incontrollato di rifiuti e gestione non autorizzata di rifiuti. La violazione di questa ordinanza, secondo quanto prevede il decreto Ronchi, comporta l’avvio di un procedimento penale, con sanzioni che arrivano fino all’arresto e a una pena di un anno di reclusione per l’abbandono di rifiuti e all’arresto fino a due anni e un ammenda fino a 50 milioni per la gestione non autorizzata di rifiuti. Il 18 marzo 2000, constatata l’inottemperanza del proprietario la polizia municipale ha chiesto al procuratore della repubblica il sequestro dell’area, per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti, addebitandone i costi al proprietario.

Nel maggio 2000, sulla base delle informazioni e le segnalazioni raccolte dall’ufficio città sicura, è stata effettuato un ulteriore intervento da parte delle forze dell’ordine che ha consentito l’identificazione di chi viveva nelle baracche, con conseguenti provvedimenti di espulsione per alcuni immigrati irregolari di origine rumena. La procura della repubblica, in seguito, ha affidato ai Nas un sopralluogo nella zona. Intervento che ha comportato, il 20 ottobre 2000, l’invio di una nota alla procura in cui veniva chiesta l’adozione di provvedimenti per la bonifica della zona e la risoluzione dei problemi delle persone insediate.

Oltre a questi interventi, l’amministrazione comunale ha avviato anche un procedimento per abuso edilizio a carico del proprietario dell’area. Il 4 maggio 2000 è stato intimato al proprietario di demolire i vari manufatti realizzati entro 90 giorni. La mancata ottemperanza, da parte del proprietario, di questo provvedimento comporta il passaggio della proprietà del terreno all’amministrazione comunale (l’inadempimento costituisce titolo per l’immissione in possesso e per la trascrizione gratuita, nei registri immobiliari, dell’area).

Passaggio che è in fase di definizione e che consentirà di realizzare la demolizione coattiva delle strutture, imputando i costi all’attuale proprietario dell’area. Oltre alla situazione in via Umbria, nella zona sono stati effettuati altri due interventi dall’amministrazione. Il primo nella zona Piagge-via San Donnino, il 24 luglio 2000. Durante l’operazione sono state trovate 22 persone in gran parte di origine rumena. Tutte sono stati accompagnati in Questura per le operazioni di riconoscimento e denunciati per “invasione di territorio”.

Sette, due albanesi e 5 rumeni, sono stati accompagnati a Brindisi e da qui rimpatriati nei loro paesi. Per gli altri è scattato il decreto di espulsione. Le ruspe hanno iniziato l’opera di bonifica che, oltre al recupero di tutto il materiale, ha comportato l’abbassamento del terreno in modo da non offrire più “riparo” a coloro che volessero tornare in un’area non vivibile anche dal punto di vista igienico. Il secondo intervento è stato quello alle Draghe, che è avvenuto il 9 novembre 2000.

Un’operazione umanitaria che ha comportato il trasferimento di 153 persone, per metà minori, che vivevano negli accampamenti di fortuna alle Draghe di Brozzi, in condizioni igieniche impossibili e con il rischio di finire sott’acqua in caso di piena dell’Arno. Tutte sono state accolte in strutture al chiuso e sono assistite dalle associazioni di volontariato: la Caritas ha accolto 72 persone nelle strutture di Villa Pieragnoli e Ugnano; l’Arci assiste 17 persone nella struttura di Montemurlo, mentre la Madonnina del Grappa assiste 54 persone nell’area temporanea di via dell’Olmatello.

Subito dopo lo sgombero dell’area è iniziata l’opera di bonifica della zona e quella di smaltimento dei rifiuti. Intervento che, per l’ampiezza dell’area, sta ancora proseguendo.

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