Via Umbria: sgombrato l’insediamento abusivo dei rumeni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 febbraio 2001 12:59
Via Umbria: sgombrato l’insediamento abusivo dei rumeni

Era l’ultimo rimasto nella zona delle Piagge. Un piccolo gruppo di 28 baracche abusive, su un terreno di proprietà di un privato, in cui trovavano alloggio una quarantina di immigrati clandestini, soprattutto rumeni.
L’operazione è iniziata prima dell’alba. Alle 6,30 un folto e composito contingente di Carabinieri e Polizia, insieme alla Polizia municipale, è entrato nelle baracche. Sono state fermate 42 persone, tutti uomini e nelle baracche è stata ritrovata varia refurtiva. Alle 10.15, invece, sono entrate in moto le ruspe e hanno iniziato la demolizione delle strutture abusive.

La vicenda dell’insediamento di via Umbria è iniziata circa un anno fa.
Il 23 dicembre 1999 è stata emessa un’ordinanza che, per rischio di danno ambientale, intimava al proprietario dell’area di provvedere a smaltire i rifiuti entro 60 giorni. Le violazioni contestate erano: abbandono, deposito incontrollato di rifiuti e gestione non autorizzata di rifiuti. La violazione di questa ordinanza, secondo quanto prevede il decreto Ronchi, comporta l’avvio di un procedimento penale, con sanzioni che arrivano fino all’arresto e a una pena di un anno di reclusione per l’abbandono di rifiuti e all’arresto fino a due anni e un ammenda fino a 50 milioni per la gestione non autorizzata di rifiuti.

Il 18 marzo 2000, constatata l’inottemperanza del proprietario la polizia municipale ha chiesto al procuratore della repubblica il sequestro dell’area, per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti, addebitandone i costi al proprietario. Nel maggio 2000, sulla base delle informazioni e le segnalazioni raccolte dall’ufficio città sicura, è stata effettuato un ulteriore intervento da parte delle forze dell’ordine che ha consentito l’identificazione di chi viveva nelle baracche, con conseguenti provvedimenti di espulsione per alcuni immigrati irregolari di origine rumena.

La procura della repubblica, in seguito, ha affidato ai Nas un sopralluogo nella zona. Intervento che ha comportato, il 20 ottobre 2000, l’invio di una nota alla procura in cui veniva chiesta l’adozione di provvedimenti per la bonifica della zona e la risoluzione dei problemi delle persone insediate. Oltre a questi interventi, l’amministrazione comunale ha avviato anche un procedimento per abuso edilizio a carico del proprietario dell’area. Il 4 maggio 2000 è stato intimato al proprietario di demolire i vari manufatti realizzati entro 90 giorni.
“Con questo intervento – ha precisato Leonardo Domenici – abbiamo ricondotto tutta l’area che costeggia l’Arno davanti alle Piagge in condizioni di vivibilità.

L’amministrazione sta realizzando interventi concreti e forti per rendere le Piagge sempre più un bel quartiere. Un impegno preso fin dall’inizio del mio mandato con chi vive in questa parte di Firenze e stiamo cercando di portare avanti con serietà e continuità gli impegni che ci siamo assunti. Voglio ricordare i circa cento miliardi che, grazie ai piani di recupero urbano e al contratto di quartiere, consentiranno un mega lifting della zona; il nuovo supermercato da tempo richiesto dai residenti e, infine, gli interventi per la sicurezza di chi vive nell’area.

Le Piagge devono tornare ad essere una parte vitale di Firenze e, con l’intervento di oggi, possiamo dire che un altro tassello è stato posto al suo posto”.
Lo sgombero di questa mattina è il terzo intervento sulla riva dell’Arno, davanti alle Piagge. Prima c’è stato quello nella zona Piagge-via San Donnino, il 24 luglio 2000. Durante l’operazione sono state trovate 22 persone in gran parte di origine rumena. Tutte sono state accompagnate in Questura per le operazioni di riconoscimento e denunciate per “invasione di territorio”.

Sette, due albanesi e 5 rumeni, sono stati accompagnati a Brindisi e da qui rimpatriati nei loro paesi. Per gli altri è scattato il decreto di espulsione. Le ruspe hanno iniziato l’opera di bonifica che, oltre al recupero di tutto il materiale, ha comportato l’abbassamento del terreno in modo da non offrire più “riparo” a coloro che volessero tornare in un’area non vivibile anche dal punto di vista igienico. Il secondo intervento è stato quello alle Draghe, che è avvenuto il 9 novembre 2000.

Un’operazione umanitaria che ha comportato il trasferimento di 153 persone, per metà minori, che vivevano negli accampamenti di fortuna alle Draghe di Brozzi, in condizioni igieniche impossibili e con il rischio di finire sott’acqua in caso di piena dell’Arno. Tutte sono state accolte in strutture al chiuso e sono assistite dalle associazioni di volontariato: la Caritas ha accolto 72 persone nelle strutture di Villa Pieragnoli e Ugnano; l’Arci assiste 17 persone nella struttura di Montemurlo, mentre la Madonnina del Grappa assiste 54 persone nell’area temporanea di via dell’Olmatello.

Subito dopo lo sgombero dell’area è iniziata l’opera di bonifica della zona e quella di smaltimento dei rifiuti. Intervento che, per l’ampiezza dell’area, sta ancora proseguendo.

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