Firenze celebra i mille anni di Ugo di Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 gennaio 2001 15:18
Firenze celebra i mille anni di Ugo di Toscana

La fortuna di Firenze, molto probabilmente, si deve a lui. Nipote di un re, cugino di un papa, cognato di un doge, amico di imperatori, imparentato con le più nobili famiglie dell'epoca, discendente per parte di bisnonna dal carolingio Lotario II, a sua volta discendente in linea diretta da Carlo Magno, Ugo di Toscana, è forse il primo federalista della storia che dette inizio a quel processo che avrebbe trasformato un piccolo borgo con un perimetro di mura di neanche 1800 metri, appartenete al Sacro Romano Impero, nella città che tutti conosciamo.

E sono quasi 1000 anni che nella Badia fiorentina ogni 21 dicembre viene celebrata una solenne messa in onore di Ugo. La cerimonia avviene in una delle più antiche chiese di Firenze, la cui fondazione viene attribuita dalla tradizione al marchese Ugo, ma che, probabilmente, fu dovuta ad una iniziativa di sua madre, la contessa Willa, che avrebbe fondato la chiesa e il monastero di S. Maria in Firenze verso il 970. Nella Badia appena edificata, fu sepolto nel 1001 prima in una cassa di ferro, poi in un’urna di porfido, infine nell’attuale monumento funebre, eseguito da Mino da Fiesole nel 1481.

Ora, nel millenario della morte, per rendere al marchese politico e non guerriero, al marchese che riportò Firenze tra le città importanti d’Europa, la giusta posizione nella galleria dei fiorentini illustri è nato un apposito comitato scientifico. Un comitato che ha anche l’obiettivo di riscoprire l’”identità toscana”. Per quanto riguarda la collocazione geografica delle gesta di Ugo di Toscana, possiamo dire che visse ed operò su un vasto territorio, che ebbe il suo centro a Lucca, tradizionale sede dei duchi, conti e marchesi di Toscana, anche se pare che proprio Ugo trasferisse la sua sede a Firenze.

Questo trasferimento, pur non essendo provato da nessun documento coevo, ma solo accennato da una tradizione posteriore, sembrerebbe testimoniato dal fatto che proprio a Firenze fu sepolto, nella chiesa di Badia, dopo la morte avvenuta a Pistoia, all'età di circa cinquant'anni. La tradizione gli attribuisce la fondazione di numerosi monasteri. Anche se non tutti sono riconducibili a lui, è certo che li riorganizzò e dotò di cospicui patrimoni. In un periodo in cui tutti i nobili si distinguevano essenzialmente per le virtù militari, egli agì in chiara controtendenza, eccellendo piuttosto per le sue qualità diplomatiche.

La leggenda lo dipinge come signore giusto nei confronti dei suoi sudditi, in un momento in cui nobili e milites si abbandonavano con facilità ad ogni sorta di sopruso.

GLI EVENTI PREVISTI
L'ANNO DI UGO DI TOSCANA - In considerazione del complesso degli eventi proposti, il Comitato proclama, il periodo 21 dicembre 2000 – 21 dicembre 2001, "L’anno di Ugo di Toscana". Durante tale periodo, si svolgeranno tutte le iniziative programmate che culmineranno con la solenne messa del millenario nella Badia di Firenze durante la quale, ambizione del Comitato, potrebbe essere ricollocato nella Badia, dopo 134 anni, del dipinto restaurato di Cristofano Allori con la raffigurazione postuma di Ugo.


IL RESTAURO DEL DIPINTO - Il restauro del quadro di Cristofano Allori rappresenta, forse, la parte più impegnativa e, come già ricordato, culminante delle celebrazioni. Nel caso specifico, in considerazione del tempo necessario per procedere all’operazione (studi preliminari compresi), l’Istituto preposto al restauro dovrebbe essere contattato quanto prima. Il ritorno del dipinto nella Badia di Firenze, come già accennato in precedenza, dovrebbe coincidere con la messa del 21 dicembre 2001 ed essere accompagnato da una cerimonia particolare.

A questo proposito, potrebbe essere previsto un corteo che dagli Uffizi (attuale deposito del dipinto) percorra le vie cittadine fino alla Badia. Al corteo, con in testa il Gonfalone di Firenze accompagnato dai Famigli di Palazzo Vecchio, potrebbero partecipare le rappresentanze dei Comuni di tutte le città che, più di altre, sono state coinvolte direttamente o indirettamente dalle opere di Ugo.
IL LIBRO - Sembra incredibile che ad un personaggio come Ugo di Toscana, sia stato dedicato, nel corso di questo secolo, soltanto uno studio, peraltro ottimo, pubblicato da Antonio Falce nel 1921.

Da allora nessuno ha più tentato di riscrivere la biografia del marchese, una delle poche ricostruibili fra quelle dei "Grandi" del X secolo, seppure attraverso i pochi frammenti sopravvissuti al naufragio delle fonti coeve. Questo libro, nell’occasione del millenario della morte, cercherà di sopperire a questa lacuna, non tanto presentando documenti inediti, dal momento che tutti quelli esistenti erano già stati pubblicati prima del 1921, quanto tentando di dare nuove interpretazioni alle fonti in nostro possesso, anche alla luce dei molti studi recenti sulla Tuscia post-carolingia.

Il libro, già in avanzata fase di lavorazione, sarà caratterizzato da una veste editoriale adeguata alla celebrazione.
STUDIO ANTROPOMETRICO E ANTROPOMORFO DEI RESTI DI UGO - Come abbiamo visto, non esistono raffigurazioni del Marchese di Tuscia se non quella postuma eseguita dall’Allori nel 1590. La salma di Ugo giace dal 1481 nel monumento funebre a lui dedicato e scolpito da Mino di Fiesole. Qui, i resti vi furono traslati dopo 480 anni dalla morte e mai più spostati. Sarebbe scientificamente interessante, dopo altri 520 anni, poter procedere ad uno studio antropometrico e antropomorfo, nonché del DNA, per sapere di più del Marchese.

Infatti, con le moderne tecnologie di indagine oggi disponibili, potremmo dare risposte a molti interrogativi; non ultimo, sulle cause dell’improvvisa morte di Ugo.

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